Tra oppressione e speranza, l’educazione è politica

“Nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo, gli uomini si educano insieme, con la mediazione del mondo”.

Parole di Paulo Freire, pedagogista brasiliano e importante teorico dell’educazione, nato il 19 settembre 1921

Nel centenario dalla sua nascita, Acmos ha deciso di dedicargli un anno di riflessioni, perché Freire è per noi un punto di riferimento pedagogico, proprio come il suo metodo e i suoi stimoli sono strumenti a noi cari.

Ci ha insegnato che si è educatori solo se si ha una visione del mondo, della società e del futuro e se per realizzarla ci viviamo (noi e gli altri) come soggetti storici, che hanno potere.

Per questi motivi Freire è  – e resterà – figura fondante del nostro movimento, perché ha unito educazione e politica, oppressione e speranza.

Abbiamo iniziato il nostro anno di approfondimenti lanciando un convegno dove, con diversi ospiti, abbiamo cercato di rappresentare e far conoscere la sua figura di educatore e di visionario.

Continuiamo il nostro progetto dedicandogli questa rubrica che, grazie agli stimoli e agli approfondimenti di chi ha voluto collaborare con noi, proverà a riproporre e attualizzare i pensieri di chi, nell’educazione, ha visto la principale ed essenziale forma politica.

 


 

Battagliare per democratizzare l’educazione

di Giovanni Pampanini

 

Questo primo contributo ci viene fornito dal Polo Catanese di Educazione interculturale.

Cosa vuol dire democratizzare l’educazione? Come, attraverso la pedagogia di Freire, potremo riuscire in questa sfida?

 


 

Realizzare interventi di sviluppo di comunità a scuola

di Piergiulio Branca presidente dell’associazione Interazioni.

 

Vengono indicati processi di base, per consentire la germinazione della cittadinanza attiva, ed in particolare come distinguere le diverse fonti di potere: direzionale, promozionale, di controllo e di supporto.
Il contributo di Paulo Freire è fondativo e aiuta a comporre le prospettive di intervento.

 

La speranza? Un’erbaccia! Freire e l’impegno per far crescere la speranza… sull’orlo del precipizio.

di Valentina Pescetti

 

Antropologa, cooperante, project manager, responsabile di progetti di alfabetizzazione ai diritti ed empowerment, formatrice esperta in metodologie educative non formali e dal 1989 (prima nel mondo del volontariato, poi a livello specificatamente professionale) promuove la partecipazione e la cittadinanza attiva di persone adulte, giovani, adolescenti e d3 bambin3 ideando e gestendo progetti di tipo culturale, socio-educativo, inclusivo, organizzativo gestionale e formativo.

Ha lavorato in Italia, in Europa, nei paesi dell’Est, in Sri Lanka, Africa, Nord Africa, Medio Oriente ed in America Latina. Ha vissuto stabilmente in Nicaragua dal 2001 al 2007 seguendo progetti tesi a migliorare la qualità della vita e dell’educazione dei settori più svantaggiati della popolazione. Formatrice senior in Ludopedagogia, ha portato questa metodologia in Europa nel 2005 e l’ha promossa in Italia con centinaia di laboratori. Si impegna da sempre nel volontariato. Ha fondato vari gruppi di lavoro e associazioni, ultima, nel 2013, l’associazione ANITA (ass. Nuove Idee per un Territorio aperto alla Scuola Garibaldi), che è parte della rete Scuole Aperte e si impegna per la tutela e promozione della Natura a scuola, anche attraverso un orto didattico. Ha recentemente conseguito l’attestato di “Trame verte et bleu” con l’Office Français de Biodiversité e si è diplomata come “Esperto in gestione forestale per la conservazione della biodiversità di LIVELLO 1″. Attualmente lavora per la ONG socio-sanitaria AIFO, con cui sta maturando esperienza in cooperazione inclusiva.

 


 

Protagonisti del cambiamento nelle periferie urbane

di Carlo Cellamare

“Io non sono un pedagogista, ma un urbanista e in più appartengo al mondo universitario, dove quindi tendenzialmente si ha più a che fare con la ricerca, piuttosto che con l’azione pratica.

Il pensiero di Paulo Freire potrebbe quindi risultare lontano.

Per me, invece, l’incontro con i suoi scritti e le sue riflessioni è stato assolutamente fertile, ricco di sollecitazioni e persino una guida per il mio lavoro.”

03/02/2022
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