La nostra azione per la Giornata Mondiale della Salute Mentale
Nella notte lɜ giovani del nostro movimento si sono recatɜ in diversi luoghi di Torino – scuole, centri di aggregazione giovanili, istituzioni, Centri per la Salute Mentale, Asl, ospedali, sedi di alcune associazioni – per legare il capo di un filo che dovrebbe unirli nella loro missione.
Abbiamo voluto mettere in evidenza la necessità di costruire una rete di cura, fatta dalle diverse realtà che quotidianamente affrontano il tema del benessere psicologico, ma che vedono ancora difficile il superamento del binarismo “malattia/assenza di malattia” e la costruzione di legami che permettano di dare risposte articolate, condivise e efficaci affichè supportino le persone nel loro percorso verso il benessere, irraggiungibile con il solo supporto medico-sanitario.
Immaginiamo di avere davanti a noi una mappa della nostra città e immaginiamo, con delle puntine, di individuare tutti quegli spazi e quelle realtà che si occupano, in varie forme e con differenti ruoli, di benessere mentale. Noi siamo convintɜ che collegando tutte queste puntine tra loro si possa creare una rete, un vero e proprio ecosistema, che nella sinergia e nella collaborazione trova la chiave per sostenere chi vive situazioni di malessere e di disagio psicologico.
Crediamo che sia fondamentale costruire intorno alla parola “cura” una nuova narrazione, fatta di persone, servizi, luoghi e relazioni, una vera e propria rete dove i legami, forti e resistenti, diventano appoggio per le persone, sostegno per le fragilità individuali, per ritrovare nella comunità un luogo sicuro e libero.
Vogliamo provare a dirci che farsi collettivamente carico del malessere può rappresentare un percorso, anche politico, di cura.
Che se parte di quel malessere è generato da fattori sociali ed economici, allora tuttɜ possiamo avere un ruolo nell’occuparcene. Insieme.
Che non si tratta di sanɜ e di malatɜ, di chi sta bene e di chi sta male, ma di persone, il più possibile, in relazione che, attraverso percorsi di partecipazione ed esperienze di comunità, possono avere l’opportunità di condividere il dolore, di non sentirsi più solɜ e di agire per rendere la società un luogo più giusto. Uno spazio di cura.
Iniziativa realizzata nell’ambito del progetto “Reti al Cubo” con il finanziamento concesso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a valere sul Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel Terzo Settore ai sensi dell’art. 72 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117.