“Vi aspettavo”: vittime di mafia e terrorismo

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“Vi aspettavo. Le ultime parole di chi ha sacrificato la propria vita per tutti noi”: il nuovo libro di Antonella Mascali, con prefazione di Giancarlo Caselli, è stato presentato oggi al Salone del Libro di Torino, in occasione della Giornata della memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi.

Il libro è un efficace tentativo di ripercorrere la storia italiana più recente, attraverso la vita – o meglio, la morte – di giornalisti, magistrati e altri esponenti delle istituzioni, vittime di mafia, terrorismo o stragismo. Quella che ne risulta, dalle parole della stessa Mascali, “è la storia contemporanea del nostro Paese”.

 

Durante l’incontro era presente anche Giancarlo Caselli, il quale ha ripercorso la storia di alcuni dei personaggi citati nel libro, celebrando il testo come una grande opera di memoria collettiva. Quello che emerge è, a suo parere, un quadro desolante dell’isolamento e della solitudine sofferta da tutti questi personaggi, abbandonati colpevolmente dallo stato. Parla di Guido Galli, che come Emilio Alessandrini svolgeva un delicato lavoro totalmente senza scorta. Sembra una damnatio Italiae, dice Caselli, la condanna all’isolamento di questi personaggi: Guido Galli venne ucciso all’università, mentre si recava a fare lezione, colpito alle spalle in un atto vile e spavaldo allo stesso tempo. “Per lo stesso lavoro, noi, a Torino, avevamo la scorta. Lui venne lasciato solo” ricorda Caselli.

Parla anche della figlia di Galli: “l’isolamento di cui Guido fu vittima venne perpetrato anche nei confronti della sua famiglia – dice – Alessandra Galli è stata lasciata sola a subire gli attacchi contro il processo Mediaset. Gli avvocati di Berlusconi, nel chiedere lo spostamento del processo, hanno addirittura tirato in ballo la morte del padre. Non aveva nulla a che fare con il processo, ma tutto fa brodo quando si tratta di delegittimare”.

 

Ma cita anche altri casi: Piersanti Mattarella e Giorgio Ambrosoli tra gli altri. Quando, a un anno dalla sua scomparsa, è stato celebrato in Campidoglio in pompa magna Giulio Andreotti, “non tenendo conto di una sentenza di cassazione che lo giudicava colpevole di collusione con la mafia fino al 1980”, si è ferita la memoria di persone come Mattarella e Ambrosoli che sono hanno pagato con la morte le leggerezze del “grande statista”.

 

Inframmezzato da reading di alcune parti del libro, l’incontro ha ricordato alcune tappe della nostra storia nazionale che non possiamo permetterci di dimenticare.

Alla domanda se ne sia valsa la pena, Atonella Mascali risponde “il sacrificio è servito solo in parte. Mentirei se dicessi che è servito e basta. Se così fosse, non saremmo ancora qui a parlare di trattativa stato-mafia nel 2014, e non avremmo avuto bisogno di scrivere un libro con un elenco di vittime dagli anni Settanta ad oggi”.

09/05/2014
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