Una firma per tornare a scegliere

 

 

Il sistema elettorale che è attualmente in vigore in Italia è sancito da una legge del 2005, la legge 270.

È grazie al Ministro Roberto Calderoli che il nostro Paese può vantare questo sistema di rappresentanza, ma egli è così modesto che ha deciso di non prendersene nessun merito e di definirla, invece, una “porcata”.

Questa “porcata” ha finora regolato due elezioni politiche, quelle del 2006 e quelle del 2008.

 Questa legge pone le basi su alcuni principi, oggi messi in discussione:

  • Le liste bloccate: l’elettore può votare solo per la lista che preferisce, senza specificare nessuna preferenza

  • Abolizione dei Collegi Uninominali: se una volta l’elettore aveva a disposizione due schede elettorali per la Camera e una per il Senato, ora ne ha una per la prima e una per la seconda. La seconda scheda della Camera, precedentemente, serviva per esprimere la parte proporzionale grazie alla scelta dell’elettore verso una lista. Quella del Senato serviva, invece, per recuperare, su base regionale, i non eletti fra gli uninominali.

  • Programma elettorale e leader del partito politico: la legge prevede l’obbligo di depositare il programma elettorale del partito e di indicarne il leader.

  • Premio di maggioranza: chi ottiene la maggioranza relativa dei voti ottiene almeno 340 seggi alla Camera. Per quanto riguarda il Senato, invece, il premio di maggioranza si ottiene su base regionale: in questo modo si può assicurare alla coalizione vincente in una determinata regione almeno il 55% dei seggi.

  • Coalizioni: è possibile il raggruppamento per coalizioni, cioè mettere insieme più liste.

  • Soglie di sbarramento: per poter ottenere seggi alla Camera, ogni coalizione deve ottenere almeno il 10% dei voti nazionali. Per le liste singole che non appartengono a nessuna coalizione la soglia minima è il 4%. Per il Senato, invece, la soglia, a livello regionale, da raggiungere, è del 20% per le coalizioni e dell’8% per le liste singole non coalizzate con altre.

Già nel 2009 fu indetto un referendum per modificare alcuni aspetti di questa legge: esso conteneva tre quesiti abrogativi. I primi due chiedevano di poter assegnare il premio di maggioranza alla lista che avesse ottenuto più voti, e non alla coalizione. Il terzo, invece, voleva impedire la possibilità di potersi candidare contemporaneamente a più circoscrizioni elettorali.

Il referendum non raggiunse il quorum: circa il 24% degli aventi diritto al voto si recò alle urne.

Ma le speranze per cambiare questo sistema, definito da Giovanni Sartori “Porcellum”, non sono svanite del tutto: in tutta Italia sta avendo luogo una raccolta firme (che, per legge, devono essere almeno 500 mila) per far sì che un altro referendum abbia luogo, referendum che porrebbe due quesiti: il primo propone l’abrogazione integrale di tutte le disposizioni di modifica della disciplina elettorale per la Camera e per il Senato introdotte dalla legge “Porcellum. Il secondo quesito, invece, è parziale perché non abroga l’intera legge bensì le sue singole disposizioni. La raccolta firme è promossa dal Comitato 30 settembre.

Il Comitato 30 settembre – data entro cui è necessario raccogliere le firme necessarie- vuole abrogare questa legge perché, innanzitutto, vuole che il cittadino possa esprimere una preferenza e che non vi siano più le liste bloccate. In secondo luogo, il Comitato è favore del ritorno dei collegi uninominali e dell’abrogazione del premio di maggioranza alla coalizione vincente.

Molte le realtà – tra le quali Libertà e Giustizia e Benvenuti in Italia – si sono schierate per modificare lo strumento più importante a disposizione dei cittadini per scegliere i propri eletti: il voto.

Fino al 30 settembre,in Piazza S.Carlo, – come nei propri comuni di residenza -, chi non lo ha ancora fatto, si può recare al banchetto con un documento di identità e firmare.

In un vero paese democratico, ai cittadini non viene solo offerta la possibilità di votare, ma anche di scegliere. Ed è per questo che firmare, in questo caso, è sinonimo di “scelta” e “selezione”.

 

 

21/09/2011
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