#TFF – Lo scambio

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Palermo, metà degli anni ’90. Una mattina come tanti un agguato a due uomini in un mercato, scuote la città. Il giorno dopo un giovane geometra viene caricato di forza su un’auto con lampeggiante, da tre uomini. Portato in uno stanzino, attende l’arrivo del Commissario (F. Luna), che lo interroga sulle sue frequentazioni: i morti del mercato sono pregiudicati e il geometra li conosceva, insistono gli uomini che lo torchiano. Nel frattempo la moglie del commissario è ossessionata dal rapimento del piccolo Giuseppe di Matteo, figlio del boss Santino, collaboratore di giustizia dopo la strage di Capaci. L’interrogatorio si fa via via più pesante, per far confessare l’uomo, che però afferma di non sapere nulla e di non c’entrare nulla con la vicenda. E se le cose non fossero come sembrano?

Anomalo film di mafia con cadenze di thriller, firmato dal regista Salvo Cuccia, ispirato a fatti realmente accaduti (il magistrato Alfonso Sabella figura tra gli sceneggiatori), dove la dimensione onirico-metaforica ha una sua importanza e le apparenze ingannano.

Secco, crudele, feroce, senza lieto fine, lascia il freddo addosso.

Presente in cartellone a questo 33simo Torino Film Festival, in questi giorni in proiezione.

22/11/2015
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