Tel Abbas, Libano: la fotogallery

Simone Bongiovanni, durante il mese di agosto, ha deciso di trascorrere le proprie vacanze a Tel Abbas, in Libano, nel campo profughi gestito da Operazione Colomba.

Ha vissuto fianco a fianco con le famiglie siriane scappate dalla propria terra, per fuggire dalla guerra.

Vi proponiamo alcune sue foto, delle decine scattate durante la sua esperienza, che rappresentano quella terra, quel campo, dove intere famiglie attendono di poter lasciare il Libano, in cerca di un luogo nel mondo, lontano dal conflitto e dalla sofferenza, per incominciare una nuova vita.

 

 

 

A.Q. (canottiera verde e nera) con i sui fratelli e fratellastri. 9 anni, orfano e affetto da leucemia. AQ è sottoposto settimanalmente a costose cure che la matrigna fatica a pagare. Grazie ad un articolo che ho scritto sono stati donati 1500 euro per coprire le cure di questo bambino.

 

 

 

R. è affetto dalla sindrome delle ossa di vetro. Le sue ossa sono troppo fragili per permettergli di camminare o stare in piedi. R passa le sue giornate su una coperta che i sui parenti usano per spostarlo di stanza in stanza.

 

 

 

Continua il lavoro per la proposta di pace dei profughi siriani. Ale Ci e Sheik Abdo (il portavoce dei siriani) lavorano agli ultimi dettagli per la zona di pace da costruire a Al-Qusayr in Siria

 

 

 

 

Un gruppo della giovanile di Hetzbollah si appresta a visitare il museo di Mlita. Mlita è il monte in cui la milizia del partito di dio ha resistito contro l’invasione israeliana. Ora è diventata un museo a cielo aperto, in cui la storia diventa propaganda.
Il campo profughi di Rekanie è uno dei più grandi di tutto il nord del Libano. Detto anche “Le 400 tende” ospita centinaia di famiglie in condizioni di povertà. L’omertà che viene imposta ai residenti del campo rende quasi impossibile scoprire ciò che avviene al suo interno.
A. guarda commosso il visto di uscita sul suo passaporto, l’ha atteso per due mesi e mezzo. Lo stiamo accompagnando all’aeroporto per evitare che venga arrestato. Raggiungerà la sua famiglia in Francia per ricominciare una nuova vita, in un paese straniero.
Tutti i bambini hanno diritto ad essere bambini. La visita alla scuola Malaak diventa un’ottima occasione per tirare un calcio a un pallone.
H. è affetto da talassemia. Anche se ha solo 4 anni ha già le idee molto chiare sul suo futuro: vuole diventare giornalista per scoprire che fine ha fatto suo padre, arrestato e mai uscito dal carcere.
A. in braccio a suo padre F. La bambina è affetta da una rara malattia della pelle che le causa ferite ed escoriazioni che non guariranno mai. Ogni urto o contatto brusco può essere per lei e il fratellino appena nato un grave problema.
Il Centro accademico Malaak e una delle poche scuole per i bambini siriani di tutto l’Akkar. In classi fatte di fabbricati i bambini imparano l’inglese grazie a volontari di ogni nazionalità.
Il campo Tani è un campo finanziato da uno Sheikko Arabo. Le famiglie più povere possono viverci senza pagare l’affitto. Devono però stare alle regole del capo campo, che a seconda del suo umore detta legge tra i profughi.
28/09/2017
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