Sulla casa editrice Altaforte: la nostra posizione

Al Comitato di indirizzo* e al Direttore del Salone Internazionale del Libro,
Nicola Lagioia

Egregio Direttore e membri del Comitato di indirizzo, mi chiamo Diego Montemagno e sono il Presidente dell’associazione ACMOS, attiva dal 1999 a Torino nella promozione della cultura democratica e della legalità all’interno delle scuole superiori.

 

Dal 2011 abbiamo dato vita alla rete di organizzazione “We Care” presente in sei regioni d’Italia ed impegnata nel medesimo lavoro di educazione alla cittadinanza.

Il nostro lavoro con gli studenti è imperniato sui valori della Costituzione antifascista che trasmettiamo anche attraverso le esperienze e testimonianze di chi incarna quei valori; per questo da diversi anni aderiamo e animiamo la rete di Libera.

In questi giorni il dibattito attorno alla presenza della casa editrice Altaforte al prossimo Salone Internazionale del Libro sta facendo emergere una pericolosa contraddizione che rischia di spuntare le armi di chi lavora all’interno della scuola pubblica, perché la presenza di una realtà dichiaratamente fascista è semplicemente inaccettabile.

 

Francesco Polacchi, responsabile della casa editrice ha dichiarato alla trasmissione “La Zanzara” su Radio 24 che: “Sono un militante di Casapound, anzi il Coordinatore regionale della Lombardia. E sono fascista, sì. Lo dico senza problemi“. Poi aggiunge: “L’antifascismo è il vero male di questo Paese“.

 

Siamo decisamente oltre la libertà di pensiero perché il fascismo non è un’opinione, ma un crimine e la Legge Scelba ce lo ricorda, perché sanziona col carcere la ricostituzione del partito fascista nonché l’apologia del fascismo, la denigrazione dei valori della Resistenza e i metodi razzisti.

 

Noi siamo convinti che non debbano essere gli antifascisti che si riconoscono nei valori della Costituzione a dover lasciare lo spazio del Salone Internazionale del Libro, bensì i fascisti che non si vergognano a dichiararsi tali.

 

Speriamo che le scelte di chi dirige l’evento possano essere testimonianza di quel doveroso antifascismo su cui si fonda la nostra convivenza democratica: estromettere la casa editrice Altaforte sarebbe un gesto da raccontare nelle scuole per dare un buon esempio ai tanti studenti che imparano da ciò che accade loro intorno.

 

Cordiali saluti,
Diego Montemagno

 

*Del Comitato di indirizzo fanno parte: ADEI (Associazione degli Editori Indipendenti), AIB (Associazione Italiana Biblioteche), AIE (Associazione Italiana Editori), ALI (Associazion Librai Italiani), SIL (Sindacato Italiano Librai), il Circolo dei Lettori, l’Associazione Torino la Città del Libro, la Città di Torino e la Regione Piemonte.

 

07/05/2019
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