Sicilian Ghost Story

Luna è una ragazzina siciliana, va alle scuole medie ed è innamorata di un suo compagno di classe, Giuseppe. I suoi genitori non vogliono che frequenti il ragazzo e le proibiscono ripetutamente di frequentarlo. Quando Giuseppe scompare nel nulla, Luna non si dà pace e lo cerca, recandosi presso la sua abitazione, cercando di parlare con la madre, distribuendo volantini per il paese. Giuseppe è stato rapito e viene rinchiuso in casolare in campagna, dove viene tenuto prigioniero, mentre i mesi passano. Per due anni Luna non si rassegnerà ad averlo perso, nutrendo la speranza di poterlo ritrovare.

Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, autori della pellicola “Salvo”, portano sullo schermo un film che racconta la storia di Giuseppe di Matteo, figlio del collaboratore di giustizia ed ex membro di Cosa Nostra, Santino: Giuseppe fu sequestrato per due anni, per poi venire strangolato e sciolto nell’acido. Nella scelta della narrazione, i due registi siciliani, scelgono di amplificare la dimensione onirica (il bosco, l’acqua, la cantina), fin dal titolo, della vicenda: sogni, incubi, allucinazioni e passaggi immaginifici sono il motivo conduttore del racconto. Straordinari i due giovani protagonisti, Gaetano Fernandez e Julia Jedlikowska, una sceneggiatura che al netto dei passaggi fantastici, rende nella sua brutalità il crimine indicibile di cui si macchiarono mafiosi vigliacchi, per tappare la bocca al loro ex compagno pentito. Qualcosa non torna, nell’ingorgo di finali e in alcune divagazioni, ma il fascino estetico e la potenza visiva di certe sequenze sono innegabili. Ottima scelta delle musiche.

Anomalo, per essere un film di mafia, dal ritmo lento, sicuramente originale.

In apertura alla settimana della critica, al Festival del cinema di Cannes.

25/05/2017
Articolo di