Servire Dio e Mammona


La notizia è che il presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi, e il direttore generale Paolo Cipriani sono indagati per violazione di una norma europea sul riciclaggio assorbita dall’ordinamento italiano. Lo spostamento ingiustificato, e senza destinatario, di 23 milioni di euro tramite l’Istituto vaticano ha solleticato il sottile olfatto dei magistrati, che si preparano a sentire domani i due responsabili.


La Chiesa smentisce ogni implicazione, e attribuisce confusamente l’attenzione alla vicenda a un qualche genere di ripicca per il successo del Papa a Londra. D’altra parte, la Segreteria di Stato vaticana si dichiara disponibile ad ogni sforzo per promuovere la trasparenza.


La storia dello Ior fa riflettere. Nome intero Istituto per le Opere di Religione, venne fondato nel XIX secolo come deposito delle sostanze di opere pie, e religiosi. Ha assunto la forma attuale nel 1942, ed è un’istituto bancario con un altissimo grado di riservatezza, riservato a religiosi e amici degli amici. L’accesso allo Ior infatti è regolato dal meccanismo delle conoscenze. Tramite l’istituto è possibile spostare grossi capitali senza doverne giustificare la provenienza, prescindendo dalle leggi internazionali e mantenendo l’anonimato. Un offshore a portata di mano, fisicamente collocato in un’unica sede: il torrione fatto costruire da Niccolò V, all’interno delle mura vaticane.


Molti scandali e vicende di riciclaggio sono passate dalle sue mura opache: Sindona, l’omicidio Calvi, tangentopoli, Moggi, Totò Riina, Fazio, Gelli e la P2. E’ stato presidente dell’Istituto anche il cardinale Paul Marcinkus – al centro di scandali veri e presunti, dal crack del Banco Ambrosiano alla scomparsa di Papa Giovanni Paolo I e Manuela Orlandi.


29/09/2010
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