Senza parole – "The artist"

 

 

 

 

Perchè un film muto e in bianco e nero si dovrebbe produrre nel 2011? Forse, (direbbero gli “intellettuali de sinistra”?), perchè inziamo ad avere piene le tasche di Cinepanettoni & affini (per la prima volta in calo nelle classifiche dei film più visti, sotto Natale), o perchè il 3D non convince ancora il grande pubblico.

 

Ad ogni modo, il film del francese Michel Hazanavicius, “The artist” rimane una scommessa più che vinta. La pellicola, girata come i film muti degli anni ’20 (niente dialoghi parlati, ma solo poche battute scritte su sfondo nero), racconta la storia del divo George Valentin (strepitoso Jean Dujardin, premiato a Cannes), celebrità dei film esotico-avventurosi dell’epoca, amato dal pubblico femminile e campione di incassi al botteghino. La sua stella va in crisi con il passaggio del cinema al sonoro, quando gli attori inziarono a parlare davanti ai microfoni e il muto tramontò; parallelamente si narra la vicenda della giovane Peppy Miller, la cui carriera fulminante (cominciata quasi per caso) fa da contraltare alla crisi del protagonista.

Lieto fine assicurato, qualche passaggio commovente, un cagnetto molto simpatico e personaggi ben disegnati: il burbero produttore con immancabile sigaro di John Goodman, l’autista fedele di James Cromwell, la moglie infelice di Penelope Ann Miller.

 

Ma i meriti vanno soprattutto ai due protagonisti e al regista (molto bella la scena del sogno con gli oggetti che fanno rumore!), al tono leggero del film, che fa respirare l’aria di un’epoca lontana. “The artist” ha già fatto incetta di candidature ai Golden Globes, che, si sa, sono l’anticamera agli Oscar. E se sono rose…

Per ora buona visione!

 

 

 

07/01/2012
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