Salvagente

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Sabato sera
è stata un’occasione speciale, che ha unito due momenti significativi: da un lato un aperitivo dedicato alla situazione di Gaza, dall’altro il lancio del progetto “Salvagente”.
Il primo, svoltosi al De Amicis, ha visto la partecipazione di una cinquantina di persone, vari ospiti presenti in sala, il collegamento telefonico con Vittorio Arrigoni, dalla striscia di Gaza, e un’asta di fotografie provenienti dalla Palestina (che ha raccolto oltre 450 euro, i quali andranno devoluti, con una parte del ricavato della cena, al Palestinian Center for Democracy and Conflict Resolution ).
Il secondo è un progetto che si occupa di difesa non violenta di soggetti a rischio, attraverso lo strumento del web 2.0. Il sito del progetto, attivo da oggi, lo trovate sul sito salvagente.acmos.net.
Le due idee hanno evidentemente punti di contatto: tenere viva l’attenzione delle persone a rischio (testimoni di giustizia, giornalisti) e quindi limitare i rischi per la loro incolumità. Questo può avvenire attraverso il digitale, quindi il sito, ma anche attraverso gli eventi fisici e concreti (vedi l’aperitivo).
Per non dimenticarci dei morti e per stare vicino ai vivi; per non diffamare questi soggetti in vita o dopo la morte (come si tentò di fare per Don Peppe Diana), o dare la giusta dignità a chi è stato ucciso servendo lo Stato (come Nicola Callipari, il cui anniversario della morte era in questi giorni, ma quasi nessuno se ne è rammentato).
Memoria e impegno. Siamo un po’ monotematici forse, ma si tratta di vincere o perdere una battaglia più grande.
Anche questo è modo per scegliere dalla parte di chi stare.

10/03/2009
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