Rifugiati: non può più essere ‘emergenza’

 

 

Il Ministero dell’Interno ha recentemente reso noti i numeri degli sbarchi del 2014. Dal 1° gennaio alla metà di aprile in Italia sono state accolte circa 15 mila persone. Quasi 5 mila solo in aprile. Se il ritmo degli sbarchi dovesse mantenersi così alto a dicembre, stima il Ministero, potremmo arrivare a mezzo milione di persone che approdano in Italia dalle nostre coste. Numero allarmante, se si considera l’insufficienza del nostro sistema di accoglienza. Nel 2013 le richieste d’asilo in Europa sono aumentate del 32%. In Italia sono state 27.830 (Fonte: rapporto Centro Astalli 2013). Per il piano di accoglienza del 2014-2016, il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (Sprar) prevede un nuovo bando con l’aumento dei posti ordinari da 3 mila a 13 mila, con un ampliamento straordinario che raggiunga i 20 mila posti totali. Tuttavia, il Comitato Non Solo Asilo, per cui abbiamo intervistato Joli Ghibaudi, lamenta la mancanza di una reale progettualità nel piano di accoglienza e critica l’affidamento, ormai abituale in Italia, alle pratiche di ‘emergenza’, costose e per nulla integranti. Di contro propone la programmazione e l’adeguamento del sistema sulla base delle presenze registrate negli ultimi anni, delle reali richieste di asilo percepite, prendendo atto che quella degli sbarchi non può più essere considerata un’’emergenza’, soprattutto se si tiene in considerazione che le richieste d’asilo che il nostro Paese riceve ogni anno sono 3-4 volte inferiori rispetto ad altri Paesi europei.

 

 

Collegati al sito del Comitato Non Solo Asilo

 

 

Da Gruppoabele.org

17/04/2014
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