Pulce non c’è

Piccolo film, girato a Torino, inizialmente programmato in una sola sala, per un weekend e ancora in programmazione adesso, grazie al passaparola del pubblico. Ci siamo affezionati perchè la storia è tratta dall’omonimo romanzo, edito da Einaudi, scritto da Gaia Rayneri, che ha collaborato anche alla sceneggiatura. E Gaia è una delle componenti della coabitazione dei Tessitori.

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La famiglia Camurati è composta da quattro persone: mamma (M. Massironi) e papà (Pippo Del Bono), Giovanna, tredicenne io narrante della storia e Pulce, otto anni e una strana forma di autismo, che non la fa parlare, ma comunicare in mille altri modi. Vita complessa, anomala, fatta di fatiche e pesi quotidiani nelle mure domestiche, per accudire l’essere umano speciale che è Pulce: il suo amore per il tango e il tamarindo, le sue crisi, il suo sguardo sul mondo, che pare perso e tutto registra. Un giorno la madre che la va a prendere a scuola non la trova, Pulce è stata portata via dai servizi sociali, chiusa in un istituto. Nulla di kafkiano, quasi subito si capisce che grava sul padre un’accusa molto pesante, di molestie verso le figlie, in particolare la più piccola. E qui l’universo familiare sembra sul punto di vacillare, ognuno cerca di affrontare una crisi che non era prevista, con le proprie capacità: la madre svampita eppure a suo modo coriacea, il padre sanguigno e taciturno, la nonna (sempre brava Piera degli Espositi) e Giovanna, che si divide tra la scuola e la sua amica del cuore, le sue insicurezze e l’insoddisfazione tipiche dell’adolescenza. Tra indagini, interrogatori in procura, e visite a Pulce, in cui non è ammesso il padre, la storia corre verso il finale, senza sentimentalismi, dipingendo un mondo cinico, sordo, insensibile e quasi giustizialista, nella macchina accusatoria verso il padre, dove è più importante ancor prima di sapere se è vero, la tutela assoluta di una bambina disabile. Nella sua stravaganza, la compattezza del nucleo famigliare avrà la meglio.

Guardatelo, se ancora riuscite in questi giorni pre-vacanze: colpisce forte allo stomaco, fa riflettere e commuove.

 

10/07/2014
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