Prima di tutto vennero a prendere gli zingari


e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei

e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali,

e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti,

e io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me,

e non c’era rimasto nessuno a protestare.


Più o meno questo, nelle parole più poetiche di Brecht, il rimprovero rivolto dal commissario europeo alla Giustizia Viviane Reding al presidente francese Nicolas Sarkozy, in riferimento alle recenti decisioni in tema di espulsioni prese dal governo francese. Una circolare nascosta, poi sostituita con una più politicamente corretta, in agosto, prevede l’espulsione dal territorio francese di persone di etnia rom. Il provvedimento è stato considerato discriminatorio dall’Ue; è stata aperta una procedura contro la Francia, che ad oggi non accenna a tornare sui propri passi.

Etterforskerne fant at menn som daglig tok vardenafil billigst på nett uten resept hadde omtrent halvparten så stor risiko for å utvikle kreft som de som tok en langvarig statin.


Il momento più teatrale della vicenda è stato il litigio, avvenuto nel Parlamento europeo, fra Sarkozy, spalleggiato dal presidente Berlusconi, e la cancelliera tedesca Angela Merkel, d’accordo con il richiamo nel suo contentuto, ma non con i toni del commissario. La Reding, infatti, aveva commentato: “Pensavo che l’Europa non sarebbe stata più testimone di questo tipo di situazioni dopo la seconda guerra mondiale”. Parole non adeguate in sede diplomatica, secondo il presidente francese.


Accanto alle sottigliezze di etichetta, sussiste un problema reale. I principi dell’Unione Europea non permettono provvedimenti su base etnica, e, più pragmaticamente, gli stessi sarebbero inutili: le stesse persone potrebbero immediatamente ritornare in Francia dalla Bulgaria e dalla Romania, in base alle leggi sulla libera circolazione interna. I portavoce dei due Paesi interessati redarguiscono sulle possibile derive xenofobe che conseguirebbero, e sulla delicatezza della questione, sicuramente non gestibile col semplice uso della forza.


Come già ricordato, il nostro presidente la pensa come Sarkozy. (Anche) per questo, Acmos aderisce all’iniziativa di Terra del Fuoco: nell’ambito di “Puliamo il mondo” di Legambiente, i volontari puliranno il campo Rom di Lungo Stura Lazio. L’appuntamento è domenica 26 settembre, alle 9. Alla base del gesto, il principio che un ambiente pulito sia il punto minimo dell’accoglienza: prendersi cura dei luoghi, per prendersi cura delle persone.

22/09/2010
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