Poliziotto di quartiere. E' arrivata "l'estinzione"


Se non fosse per la notizia dell'”estinzione” – almeno a Torino – del Poliziotto di quartiere, difficilmente ci sarebbe venuto in mente di riportare alla memoria il Contratto con gli Italiani, firmato nello studio di Porta a Porta da Silvio Berlusconi come atto conclusivo della campagna elettorale.


Era il 2001 e, tra le roboanti promesse del candidato del centrodestra a presidente del Consiglio, al punto tre, Silvio Berlusconi dichiarò senza incertezze: «l’introduzione del poliziotto, carabiniere o vigile di quartiere nelle città col risultato di una forte riduzione del numero dei reati rispetto agli attuali 3 milioni».


Senza entrare nel merito dell’utilità del provvedimento, possiamo con certezza dire che uno dei punti del Contratto con gli Italiani è naufragato sotto i tagli imposti alla spesa pubblica. Nemmeno la sicurezza, baluardo sbandierato dalla destra ad ogni pié sospinto è stato salvato dalla politica scellerata del taglio – indiscriminato – alla spesa pubblica.

La comunicazione diramata dalla Polizia di Torino non lascia dubbi. I motivi della retromarcia sono legati esclusivamente a ragioni economiche. In estrema sintesi: la Polizia non ha i mezzi finanziari per garantire la copertura del territorio con uomini e mezzi.


Silvio Berlusconi concludeva la lettura del Contratto con gli italiani affermando: “Nel caso in cui, al termine dei 5 anni di Governo, almeno 4 dei traguardi non fossero stati raggiunti, Silvio Berlusconi si impegna formalmente e solennemente a non ripresentare la propria candidatura alle successive elezioni politiche”. Tra le promesse, il dimezzamento del tasso di disoccupazione.

Visti i risultati, pare che il patto non sia stato rispettato, anche se sono passati più di 5 anni. Naturalmente non apriamo il capitolo dimissioni. Niente sembra portare il presidente del consiglio a compiere questo passo.








08/03/2011
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