Perfetti sconosciuti

A casa del chirurgo Rocco (Marco Giallini) e dell‘analista Eva (Kasia Smutniak), si riuniscono a cena Lele (Valerio Mastandrea) e Carlotta (Anna Foglietta), Cosimo (Edoardo Leo) e Bianca (Alba Rohrwacher) e Peppe (Giuseppe Battiston): tre coppie e uno spaiato, quarantenni amici (soprattutto i maschi) di vecchia data. A tavola si decide di giocare a rendere pubblici messaggi e telefonate (con il vivavoce!) che arriveranno nel corso della serata. La cosa inizia con toni allegri, mentre fuori è in corso un’eclissi di luna, ma poi inizia a diventare imbarazzante, perchè i cellulari, “le scatole nere della nostra vita”, rivelano segreti sconosciuti che forse sarebbe il caso di non socializzare. O no?

Film di Paolo Genovese, che l’ha sceneggiato con altri quattro autori, tutto giocato in un unico ambiente e molto parlato, affidato a dialoghi affilati e divertenti, con una storia asciutta e imprevedibile. Cast di ottimo livello, in cui brilla il reparto maschile: Battiston di rara dolcezza, Mastandrea finissimo, Giallini (forse il più bravo) nel personaggio più “umano”.

L’eclissi di luna è una citazione ironica che rimanda all’omonimo film di Antonioni? Chissà. Però lì era una metafora della scomparsa dei sentimenti, dell’impossibilità di comunicare, dell’aridità dell’amore appassito in fretta. Qui si lavora sull’eccesso: la condivisione esasperata rischia di rivelare la natura frangibile delle persone. Resta il dilemma (morale): si può vivere una relazione (anche di amicizia), senza segreti, nella più assoluta condivisione? E, per contro, quanto diventa pericoloso, invece, non avere privacy, in una società come quella odierna, dove abbiamo subappaltato la comunicazione a messaggini e social network? Siamo perfetti sconosciuti, bella provocazione, anche per le persone a noi più care? I personaggi lo scoprono a proprie spese, ma è inevitabile per lo spettatore mettersi nei loro panni.

Sottile, amaro, in cerca di catarsi. Molto più intelligente di quello che sembrerebbe in superficie.

23/02/2016
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