Patto tra Benvenuti in Italia e Lavoro & Welfare

 

Di Davide Mattiello

 

Il professor Zamagni da anni dice che la crisi finanziaria che sta destabilizzando le nostre economie è prima di tutto una crisi di senso. Luigi Ciotti parla di crisi culturale.
Spaesamento, rassegnazione, rabbia, disperazione sono stati d’animo che si rincorrono e si avvitano.
Chiunque avverta la responsabilità di reagire per non condannarsi e condannare il Paese allo sfascio, si sta rimboccando le maniche per articolare nuove prospettive.
Sapendo che muoversi oggi sul terreno della politica, è muoversi su un terreno minato.
Ma non muoversi è peggio.
Come fare?
Noi che dodici anni fa abbiamo fondato ACMOS da due anni a questa parte ce lo stiamo chiedendo e forti della nostra tradizione torinese, metalmeccanica e sabauda, abbiamo cominciato esplorando le modalità organizzative attraverso le quali un movimento di giovani impegnato nel sociale e sul terreno dell’anti mafia, avrebbe potuto approcciare il piano del “fare politica” senza fare una subitanea brutta fine.
Fondare un nuovo partito?
Colonizzarne uno esistente?
Fare da comitato elettorale per un proprio campione?
No, No, No.
Per tanti motivi.
Abbiamo cercato una modalità che facesse salvi la nostra storia, la nostra autonomia, la possibilità di dialogare non ingenuamente con tutti i partiti che in qualche modo si rifanno alla tradizione liberale e riformista.
Abbiamo guardato all’esperienza nord americana e ci siamo appassionati al ruolo che in quei Paesi giocano agenzie come i think tank e gli advocacy group. Possibile fare una cosa del genere in Italia?
Perchè no? (come avrebbe detto Kennedy)
Così abbiamo messo mano a Benvenuti in Italia: una Fondazione di partecipazione con funzione combinata di think tank e di advocacy.
Lo scorso anno abbiamo mosso i primi nostri sgraziati passi: come il brutto anatroccolo, nero e impacciato. In tanti si sono chiesti cosa diavolo ci fossimo messi in testa, non riuscendo a incasellarci in uno degli schemi di gioco tradizionali.
Oggi Benvenuti in Italia è maturata e sta consolidando struttura, bilanci, relazioni politiche e progetti.

 

Nostra la campagna per le dimissioni di Cota e nuove elezioni in Piemonte, siamo poi impegnati con Libertà e Giustizia sul referendum abrogativo dell’attuale legge elettorale, siamo impegnati per la scuola e la sicurezza degli edifici scolastici, per la gestione pubblica dei beni fondamentali, per le energie rinnovabili, per il lavoro, contro le delocalizzazioni irresponsabili quanto i paradisi fiscali.
In questo quadro si inserisce l’alleanza sotto scritta con Lavoro&Welfare, l’associazione politica che fa capo a Cesare Damiano. Con L&W condividiamo l’analisi critica del sistema liberista e la centralità attribuita a lavoro e giustizia sociale. L’alleanza si concretizzerà soprattutto sul piano formativo, perchè abbiamo bisogno di ridirci per bene il mondo che c’è e quello che vogliamo. Per questo non ci sono scorciatoie: bisogna studiare e confrontarsi. Solo così usciremo dalla crisi entropica e culturale: ritrovando un senso convincente al nostro stare insieme.

 

www.nuovasocieta.it

13/09/2011
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