Palazzo Nuovo chiuso per Amianto. Intervista a Sebastiano Ferrero

Palazzo Nuovo- Bardelli, Morelli, Hutter e Levi Montalcini

 

di Valentina Azer

 

La sede delle facoltà umanistiche dell’Ateneo torinese resta chiuso. Questa è la situazione  da ormai più di una settimana in seguito a un’indagine della Procura che ha rilevato ingenti quantità di amianto nella struttura.

Gli ispettori del Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro hanno depositato alla Procura una relazione che prevede analisi commissionate ma in seguito ignorate e obblighi di legge non rispettati.

Le indagini procedono e i disagi per studenti e lavoratori si fanno sempre più incisivi.

Abbiamo deciso di parlarne con Sebastiano Ferrero, militante di Studenti Indipendenti e attuale rappresentante degli studenti di Palazzo Nuovo.

Il 17 aprile il Sostituto Procuratore Raffaele Guariniello prende la decisione di chiudere per 10 giorni Palazzo Nuovo a causa del rilevamento di polvere d’amianto. Qual è la situazione attuale e come si sta procedendo a riguardo?

Attualmente Palazzo Nuovo continua a rimanere chiusa, giornalmente l’università manda un resoconto destinando dei posti in tutta la città per le lezioni, risolvendo in parte il problema.

Rimane aperta la questione della chiusura della biblioteca da cui non si possono più prendere in prestito i testi, creando disagi notevoli per la scrittura delle tesi e delle ricerche di dottorato.

Come si è arrivati a questa situazione emblematica? Era evitabile?

Certamente la situazione era evitabile e in questi anni si è sottovalutato il problema.                                 Credo si sarebbe dovuto intervenire già 10-15 anni fa, quando la questione veniva negata senza mai dare spiegazioni esaustive.

Attualmente l’università risponde in maniera vaga, confidiamo nella magistratura per quanto riguarda l’individuazione delle responsabilità.

Quali sono le vostre richieste in merito ad una problematica che non tocca solo professori e lavoratori, ma anche voi studenti?

Consapevoli del nostro coinvolgimento abbiamo preso in considerazione delle richieste per risolvere soprattutto le questioni pratiche in sospeso:

  • In primis chiediamo che l’informazione e le comunicazioni da parte dell’università siano più chiare e trasparenti possibili perché a parte un incontro che c’è stato fino ad ora molte questioni sono emerse solo grazie ai giornali non tanto da un efficace dialogo tra l’università e studenti;
  • Vorremmo ricevere un bilancio chiaro sulle tempistiche e sui costi dei lavori che si hanno intenzione di effettuare e capire da dove verranno presi questi soldi;
  • Necessaria è la creazione di un ponte umanitario per usufruire dei servizi della biblioteca da cui, come già detto, non è possibile prendere in prestito i testi;
  • Capire come ha intenzione di intervenire l’università in merito ai disagi creati agli studenti, evitando di aumentare le tasse o addirittura prendendo in considerazione l’annullamento della seconda rata in quanto il servizio che dovrebbe essere garantito viene meno.

Quali sono le iniziative che intendete mettere in atto come studenti?

Oggi 24 aprile 2015 in mattinata ci sarà un incontro con l’Università, per poi alle 15:00 incontrarci in assemblea con gli studenti interessati davanti a Palazzo Nuovo, per decidere come procedere basandoci anche sulle risposte che ci verranno date dall’ateneo.

Lunedì 27 aprile 2015 inoltre è stato organizzato alle 11:30, da un gruppo di studenti attivi, un flash mob per denunciare il pericolo amianto a cui credo che parteciperemo anche noi come studenti indipendenti.

 

 

24/04/2015
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