"Non arrendetevi mai!"

 

Si è spento ieri, all’età di 93 anni, il senatore a vita Oscar Luigi Scalfaro. Per chi l’ha incontrato, rimangono impressi il sorriso, la grande umanità e la forza con cui ha continuato a combattere per la difesa delle fondamenta della Costituzione italiana: da fervente cattolico, certo (faceva sorridere l’intercalare d’altri tempi “Domineddio”), ma con sguardo laico, di chi sa mettersi in discussione nonostante i cambiamenti sociali e politici.

Scalfaro, novarese, ha militato nell’Azione Cattolica e nella FUCI negli anni della guerra, ed ha iniziato la carriera di magistrato in età giovanissima (1943). Carriera che durò pochi anni, a causa dell’elezione all’Assemblea Costituente nel 1946. Da quel momento ebbe inizio una lunga e costante presenza all’interno delle istituzioni, difficile da ripercorrere per chi, pur avendolo conosciuto, di anni ne ha meno di un terzo dei suoi, e lo ricorda soprattutto per la battaglia condotta alla guida del Comitato “Salviamo la Costituzione”, sorto in vista dei referendum costituzionali del 2006, e per il rifiuto di nominare ministro della Giustizia Cesare Previti, avvocato di Berlusconi, agli albori della “discesa in campo” (1994).

Scalfaro fu, prima ancora, membro della Democrazia Cristiana, aderente alla corrente del “centrismo popolare” di Scelba, Ministro degli Interni nel governo Craxi (1983-1987) e Presidente della Repubblica (1992-1999), eletto allo scoppio di Tangentopoli. Come tutte le personalità forti, suscitava allo stesso tempo simpatie e critiche, fu etichettato prima come uomo di destra e poi di sinistra. Negli ultimi anni di vita fu molto amato dalle giovani generazioni, che incontrava spesso nelle assemblee scolastiche e nel suo studio in Senato. Il pretesto degli incontri era sempre la Costituzione, il racconto dello spirito con cui questa nacque, attraverso lo sguardo appassionato di chi l’ha partorita. In quelle occasioni, Scalfaro, con mirabile energia e lucidità, raccomandava ai giovani di non arrendersi e di continuare a lottare per la libertà propria e altrui, senza sconti, con spirito laico e coerente e nel rispetto della legalità.

Tra i numerosi incontri, ripercorriamo quelli che ci toccano più da vicino: nel 2006 quello con una delegazione di giovani responsabili di varie associazioni cattoliche (che generò un libro-intervista, Non arrendetevi mai, Paoline, Milano 2007) , nel 2007 l’intervista a Fazio a Che tempo che fa, l’assemblea con gli studenti di Novara, nel 2009 una serie di incontri con Acmos e Libera Piemonte in occasione dell’intervista doppia condotta da Carlo Alberto dalla Chiesa a Scalfaro e a Gian Carlo Caselli (riportata nel libro Di Sana e Robusta Costituzione, Add, Torino 2010), e infine numerosi incontri con il presidente di Libera don Luigi Ciotti.

L’immagine di quell’uomo mite e tenace, che stringendoti la mano ti guardava dentro, resterà per sempre impressa nella memoria della nostra generazione.

 

30/01/2012
Articolo di