'Ndrangheta nel Basso Piemonte

 

 

di Carlo Piccini

Alessandria, 23 marzo 2012 – Beni per circa un milione di euro sono stati sequestrati dalla Divisione Anticrimine della Questura di Alessandria a Bruno Pronesti’, 63 anni, abitante a Bosco Marengo (AL), arrestato a giugno 2011 nell’ambito dell’operazione ”Maglio” della Dda di Torino e ritenuto il capo della ”locale” della ‘ndrangheta nel Basso Piemonte.

Oltre alla casa, sono stati sequestrati circa 250 mila euro tra conti correnti e fondi d’investimento, terreni in provincia di Reggio Calabria e un’auto del valore di 25 mila euro. Ad illustrare i dettagli nella conferenza stampa di oggi, il Questore di Alessandria Dott. Filippo Dispenza e il Dirgente e il Dirigente della Divisione Anticrimine dott. Alessandro Perugini. Dopo la confisca nel 2005 dell’immobile di Borgata Donna al boss “gelese” Rosario Caci, ancora una volta Bosco Marengo si ritrova al centro delle cronache legate alla criminalità organizzata in provincia di Alessandria.

Tuttavia Bosco Marengo non può passare alle cronache come “il paese delle mafie”. Può e deve invece diventare il paese dell’antimafia. Il sequestro di oggi è una ragione di più per non indugiare e per non avere altri tentennamenti con il progetto di riuso di “Cascina Saetta” in Borgata Donna, frazione proprio del Comune di Bosco Marengo.

Libera e la società responsabile sono pronte a fare la loro parte per dare un forte segnale di riscatto di questo territorio dalla presenza criminale. Diventa sempre più urgente che anche gli amministratori locali si sentano chiamati a fare la loro, a prescindere da appartenenze partitiche, timori o convenienze elettorali.

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24/03/2012
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