Mora: fenomenologia di un potere tutto italiano



Le immagini più celebri lo ritraggono fasciato da abiti bianchi, accompagnato da giovani e belle ragazze, e da orde di uomini che ricalcano lo stereotipo del macho italiano in salsa tivù, nella sua villa in Costa Smeralda. Un uomo capace di far diventar famosa, per i canoni italiani del merito mediatico, qualsiasi persona. A patto che non abbia alcuna capacità, almeno all’apparenza. Lele Mora, nato parrucchiere e diventato negli anni il più importante agente Vip italiano, è tutto questo. Ma non solo. E’ un uomo potente con legami che spaziano dalla politica all’imprenditoria.


La sua “scuderia” alletta/allieta molti e il caso Ruby, il Buga Buga, le immagini di “Oggi” che lo ritraggono entrare alla corte di Berlusconi senza alcun controllo,  dimostrano la capacità pervasiva del potere esercitato. I colpi assestati dall’inchiesta Vallettopoli – dal quale ne è poi uscito pulito – , il tracollo della LM Manegment, dichiarata fallita dal Tribunale di Milano per un buco di 15milioni di euro, e i casi accertati dal fisco per evasioni di milioni di euro, sembravano aver affossato definitivamente la sua fama di Re Mida dello show business. Finito per molti, ha saputo cambiare maglia e ritornare a giocare titolare e nella squadra più forte in Italia: quella di Silvio Berlusconi. Ma non c’è solo questo. Che Lele Mora non si facesse troppi scrupoli morali per incamerare ricchezza era cosa nota, ignoti, invece, i suoi presunti legami societari con affaristi in odor di mafia.

Amici giusti, sfarzo, eccessi, lusso ostentato ad ogni piè sospinto e la giusta dose di legami poco cristallini. Aggiungete i casi di evasione fiscale, fallimento e qualche inchiesta a suo nome. L’uomo perfetto per far strada in questa Italia che vorremmo vedere un giorno diversa. Lui ne è il protagonista, le ragazze che vedrete scorrere qui potrebbero esserlo domani. Per loro non si esclude nemmeno un futuro da Ministre della Repubblica, visti i precedenti.

12/11/2010
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