Meridiano d’Europa 2016 – #openeurope

Il Meridiano d’Europa è un progetto che vuole sviluppare la cittadinanza attiva dei giovani nelle scuole secondarie per facilitarne l’inclusione sociale in ottica Europea e per aiutarli a sentirsi parte dei valori di questo continente.

Il Meridiano d’Europa è prima di tutto un viaggio che viene costruito dalla partecipazione attiva al processo democratico, attraverso dei laboratori nelle scuole superiori d’Italia.
I due poli di questo itinerario sono Lampedusa e Utoya, due piccole isole una all’estremo sud e l’altra nel profondo nord dell’Europa con un importante valore simbolico. Lampedusa è la porta dell’Europa contro la quale si sono letteralmente infrante migliaia di vite in questi anni. A Utoya, il 22 Luglio 2011, 69 giovani sono stati uccisi a sangue freddo da un criminale di estrema destra contrario alle idee di solidarietà, pluralismo e laicità cui questi giovani stavano ispirando la loro vita.
Vogliamo interrogarci sull’Europa del domani, sull’Europa che vorremo e potremo costruire.

 

Per questo, quest’anno abbiamo deciso di concentrarci sui migranti che, proprio nel nostro continente, cercano una vita migliore, scappando da guerre, persecuzioni, povertà e ingiustizie.

 

L’Europa si è dimostrata incapace di trovare risposte alla domanda di queste persone. Il panico generatosi è stato talmente intenso da determinare addirittura la chiusura delle porte da parte di alcuni Stati. Il muro rappresenterà il simbolo chiave di questa edizione del Meridiano d’ Europa, poiché se è anche grazie all’abbattimento di un muro (Berlino, 1989) che l’ Europa ha iniziato a prendere forma ed a rappresentare una speranza di cambiamento, è proprio con la costruzione di un nuovo muro che quel grande progetto rischia di essere deviato verso direzioni molto lontane da quelle enunciate nel Manifesto di Ventotene, direzioni che il nostro movimento ritiene di condividere.
Il viaggio di quest’anno ci condurrà in Ungheria, dal 7 all’11 maggio: un luogo che ha già assunto – nel giro di poche settimane – la veste di simbolo del fallimento delle politiche europee in materia di accoglienza e che consentirà di toccare con mano le numerose sfaccettature del problema che – inevitabilmente – l’Unione si troverà ad a affrontare nel prossimo futuro.

 

Raggiungeremo con tanti giovani l’Ungheria perché vogliamo un’Europa capace di accogliere e trovare delle risposte, non che respinga e si chiuda dentro sé stessa.

 

 

Questo progetto è promosso dalla rete del We Care.

01/02/2016
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