Loro 1

Paolo Sorrentino racconta Silvio Berlusconi. Scommessa azzardata, di un film in due parti, che rivela subito il particolare punto di vista: la costellazione di cortigiani che vuole entrare in contatto con Lui. Loro, appunto. Un procacciatore di escort (R. Scamarcio) e la sua moglie cocainomane, un ex ministro (F. Bentivoglio), con ambizioni di potere e il gusto per le poesie, una serie di donnine di facili costumi, intrallazzatori eleganti a feste in giardino. Tutti ossessionati da Lui, nel volerlo incontrare, diventarne amici, arrivare ai margini della sua vita. E dopo un’ora compare Berlusconi (T. Servillo), in vacanza in Sardegna con la moglie Veronica (E. S. Ricci), che passa il tempo a leggere libri ed è arrabbiata con lui.

E’ un ritratto grottesco, dove la logica narrativa va a farsi benedire ben più che nei precedenti film, il visionario e l’onirico si sfiorano, il volgare e il ridicolo sono dietro l’angolo. C’è da pensare che Sorrentino abbia esagerato, dilapidando la sua bravura in un film che non funziona. Bella fotografia di Luca Bigazzi, che non basta però a riscattare una storia vuota, quasi inutile. Servillo sempre bravo, anche se rischia di scivolare nella macchietta, pur facendo intravedere nei suoi sguardi obliqui una somiglianza inquietante con il vero Berlusconi.

Forse non era possibile fare un film che non fosse assurdo e discutibile, parlando di Berlusconi, che è un personaggio ai limiti della realtà. In ogni caso, in attesa di vedere la seconda parte tra qualche settimana, restano molte riserve su questa operazione maldestra.

25/04/2018
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