L'Italia a scuola, verso Biennale Democrazia

Si continua a ragionare sul senso dell’unità d’Italia nelle scuole del progetto Scu.ter. Da due settimane è in corso la carovana di lancio di Biennale Democrazia nelle superiori della provincia di Torino. L’Italia portata dentro quegli atri e quei corridoi è un puzzle, un rompicapo da comporre mettendo insieme le venti regioni ritagliate nel laminil. Oltre a questa attività aggregativa sono cominciati i laboratori nelle classi di riflessione sul nostro paese.

Diventa chiaro, a questo punto dell’anno, che la riflessione sull’Italia necessita di risposte che vadano maggiormente in profondità senza avvilupparsi attorno a patriottismi o localismi. La questione dell’unità viaggia di pari passo con la salute della democrazia all’interno del nostro paese. Dovremmo allora riflettere su quanto restare uniti convenga sotto il profilo dell’accesso ai servizi, dei diritti del cittadino e dell’economia del paese, piuttosto che nasconderci dietro il dito della retorica (italiana o locale che sia). Il problema diffuso che si avverte tra gli studenti con cui si riflette in classe è la paura del futuro, ovvero l’assenza della benché minima prospettiva di costruire una professionalità e una famiglia nel nostro paese. Un’Italia non a misura di italiani rischia di essere il peggiore spot per questo centocinquantenario. Biennale Democrazia sarà così un grande appuntamento per tutti coloro che, non arrendendosi allo sconforto, vorranno riflettere, dibattere e mettere al centro i problemi e i punti di forza del nostro paese, per progettarne uno nuovo, migliore, rigorosamente democratico…da Trieste in giù

28/02/2011
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