Lettera a Veltroni

Caro Walter Veltroni,

in questi giorni si fa fatica a credere nella politica, è indubbio. Non nella sinistra, neanche nel PD soltanto, ma nella politica. La vicenda della Vigilanza Rai è emblematica. Riassumo brevemente nell’ordine: 1) la maggioranza ha votato (loro sì che sono liberali!), con un “blitz” a sorpresa, Ricccardo Villari, in aperto contrasto con la candidatura espressa dall’opposizione, di Leoluca Orlando (negli ultimi mesi si è deliberatamente impedita la sua elezione, facendo mancare il numero legale durante le votazioni). 2) Villari, nonostante le costanti promesse ed evoluzioni del suo pensiero (da mastelliano doc qual è), ad oggi non si è dimesso, benchè glielo abbiano chiesto, o intimato, tutti; manca solo la richiesta del Papa. 3) Maggioranza e opposizione hanno trovato un nome alternativo, quello di Sergio Zavoli, storico giornalista televisivo italiano, ma tutto ciò è inutile perchè Villari non si dimette. 4) Tutti hanno assistito (in tv prima, su internet poi) al pietoso momento, durante una trasmissione televisiva, in cui Latorre (Pd) ha passato un “pizzino” a Bocchino (Pdl), in evidente difficoltà a giustificare l’ostracismo verso Orlando, per suggerirgli cosa dire. 5) Conclusioni? Latorre dimissionario dalla Commissione di vigilanza (non dal partito!), Villari espulso dal PD, stallo istituzionale che nessuno sa come sciogliere.

Sembra una farsa di basso livello, eppure si trascina nell’indignazione profonda o nel menefreghismo superficiale. Sarebbe facile sottolineare le cose che non vanno, preferiamo pensare che ci siano difficoltà fisiologiche nel fare opposizione, nel dare un’anima al Partito, nel diventare leader di un soggetto che è l’erede delle ceneri di DC e PCI. Però.

Però basta con queste porcherie, con queste leggerezze, con queste figure indegne, per non dire di peggio. Non bastano le parole, occorrono i fatti. Bisogna uscire dal vespaio, prima di minare definitivamente il rapporto fiduciario con gli elettori. Prima di consegnare definitivamente il Paese al berlusconismo, oltre che a Berlusconi. Prima che si  smetta di andare a votare perchè “tanto sono tutti uguali!”.

Coraggio, Walter.

Si può fare.

25/11/2008
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