Le passeggiate della legalità

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“Facciamo le ronde a Torino”. È questo il nome del gruppo di facebook lanciato da Azione Giovani a Torino. In poco tempo ha già raggiunto oltre settecento contatti. L’aumento esponenziale si è avuto quando il governo ha di fatto “legalizzato” le ronde con l’approvazione del decreto sicurezza.
Da quel momento i ragazzi di Azione Giovani hanno iniziato a raccogliere le iscrizioni per partecipare alle ronde. «Anche se sarebbe più corretto chiamarle passeggiate per la legalità» precisa Alessandro Boffa, presidente provinciale di AG.

 

Qual è la situazione della sicurezza urbana in città?

Nella nostra città c’è un problema di sicurezza. A parte i salotti del centro, nelle aree periferiche come Borgo Dora, Porta Palazzo, san Salvario regna la microcriminalità e lo stupro.
Di fronte a questa situazione, la nostra idea è quella di presidiare attivamente i nostri territori in modo tale da essere un deterrente contro chi sgarra.

 

In che cosa consistono le vostre ronde?

È da un paio di anni che abbiamo lanciato le nostre “passeggiate per la legalità”. Gruppi di militanti di Azione giovani insieme a cittadini del quartiere (anche stranieri) che presidiano di notte le zone più malfamate della città per consentire ai residenti di riappropriarsi delle strade.

 

Come vi ponete nei confronti delle ronde che vengono istituzionalizzate nel decreto sicurezza?

Qualche settimana fa, abbiamo costituito un’associazione “Volontari per la sicurezza”per metterci in regola e per continuare ed aumentare le “passeggiate per la legalità. Nel giro di poco tempo, abbiamo ricevuto numerose domande.

 

I sindacati di polizia hanno espresso la condanna verso le ronde in quanto le ritengono “perfettamente inutili per la sicurezza e segneranno di fatto la rinuncia dello Stato alla gestione esclusiva e responsabile di una funzione imprescindibile, essenziale e non cedibile: la funzione di polizia”.

Noi non vogliamo appropriarci del ruolo della polizia. Noi vogliamo solamente essere un deterrente nei confronti di chi compie reati e vogliamo segnalare alle forze dell’ordine la presenza di situazioni di illegalità.

 

Ma il compito di segnalare “eventi che possono arrecare danno alla sicurezza urbana” non dovrebbe essere dovere civico di ogni cittadino?

Si è vero, dovrebbe esserlo, ma attualmente ciò non si verifica. Pensate a quello che è successo a Bologna dove è avvenuto uno stupro in un luogo pubblico e tante persone hanno fatto finta di non vedere.
Questo decreto dunque puo’ servire proprio a risvegliare lo spirito di cittadinanza attiva delle persone.

 

 

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12/03/2009
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