Le due verità


Chi ha detto che i misteri italiani rimangono insoluti? Sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, giornalista e cameraman della Rai uccisi in Somalia nel 1994, le verità sono addirittura due. O tre.


La prima verità viene dalla Commissione parlamentare d’Inchiesta istituita nel 2004 e presieduta dall’avvocato Carlo Taormina. La relazione della maggioranza, a conclusione dei lavori, attribuisce la responsabilità degli omicidi a degli anonimi criminali somali, cui sarebbero partiti dei colpi nel tentativo di rapire i due giornalisti. Volgare estorsione da tempi difficili.

La seconda verità viene sempre dalla stessa Commissione. Stavolta, però, dall’opposizione, nella cui relazione si parla di traffici illeciti di rifiuti tossici e armi, scoperti da Ilaria Alpi – uccisa affinché non raccontasse.


La guerra in Somalia è stata una guerra disperatamente sanguinosa. Era presente già nel ’94 il sospetto che le inutili operazioni di pace coprissero traffici illeciti, e che esercito e organizzazioni internazionali fossero coinvolte. Non solo: sono state aperte inchieste riguardanti le presunte torture inflitte dai militari italiani ai civili. In questo momento, a scontare la pena per la morte di Ilaria e Miran è proprio un testimone chiamato in Italia nell’ambito di quell’indagine: Hashi Omar Hassan, riconosciuto dall’autista del pick up, in carcere dal 2000.


Oggi l’Associazione Ilaria Alpi, che anima anche un osservatorio sulla libertà di informazione, chiede la riapertura dell’inchiesta. Molti indizi e circostanze fanno propendere per la seconda verità. L’ipotesi di un omicidio su commissione è sostenuta, ad esempio, dalla dinamica – nonostante la scorta, un solo proiettile, e due sole morti, quelle giuste – e dall’assenza di gran parte dei taccuini di appunti di Ilaria. Rosy Bindi e l’Italia dei Valori fanno eco alla proposta in Parlamento.


E’ di oggi anche la nuova classifica sulla libertà di stampa, stilata dalla Freedom House, organizzazione indipendente statunitense. L’Italia scende al 72esimo posto, lasciandosi dietro solo la Turchia fra i Paesi europei, allo stesso livello di Benin e Hong Kong. Classificata come paese libero fino al 2003, dal 2004 è (siamo) nella fascia dei “partly free”, parzialmente liberi.

04/05/2010
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