Le bugie sui respingimenti

migranti


“La gente non vuole l’invasione di clandestini ed è per questo che apprezza la linea di Maroni, che per la prima volta è riuscito a fermare gli sbarchi”. Così recitava Roberto Cota, probabile candidato alla presidenza alle prossime elezioni regionali. Era il 10 maggio 2009 e la campagna elettorale era in pieno svolgimento. Sui muri delle città campeggiavano cartelloni che ritraevano barconi di clandestini dominati dalla scritta “Abbiamo fermato l’invasione”. Da lì a pochi giorni sarebbe entrato in vigore lo “storico” accordo tra l’Italia e la Libia.

L’effetto di questa mossa sull’elettorato è di grande impatto. La gente apprezza il pragmatismo e la decisione del partito padano, i migranti un po’ meno.

Dal maggio all’agosto 2009 infatti sono stati 1286 i migranti respinti dall’Italia verso le carceri libiche. Tra questi moltissimi rifugiati ai quali è stato negato il diritto di richiedere asilo. Storie drammatiche e di grande sofferenza che il sito Fortress Europe raccoglie egregiamente e cerca di divulgare.

Ma evidentemente al nostro primo ministro tutto ciò non interessa: il 12 maggio 2009 ha infatti emesso la sua sentenza: Sui barconi non vi è nessuno che possa godere del diritto di asilo”.

Falso: secondo Fortress Europe, nel 2008 il 75% di chi è sbarcato a Lampedusa ha fatto richiesta di asilo politico. Di questi ben il 50% ha ottenuto un permesso di soggiorno per asilo politico o per protezione. Tradotto in cifre: circa una persona su tre su quelle che sbarcano in Sicilia fugge da guerre e regimi

Eccola la “svolta nella lotta all’immigrazione clandestina” auspicata dal ministro dell’interno Roberto Maroni. Una mossa che ha portato voti in tasca alla Lega senza frenare il fenomeno dell’immigrazione clandestina. Già, basterebbe che Maroni leggesse un po’ meglio i dati che il suo stesso ministero fornisce: solamente il 13% degli immigrati senza permesso di soggiorno è arrivato via mare. Tutti gli altri in aereo.

Ma del resto in un paese di migranti, l’immigrazione è diventata reato, rifugiato o richiedente asilo, non importa, tutti sulla stessa barca questa volta però non verso l’Italia, ma verso le carceri di Gheddafi con buona pace dell’articolo 10 della nostra Costituzione:

Lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese l’ effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione Italiana, ha il diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.

07/09/2009
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