Lavorare nella Commissione Europea

La prima intervista (in forma anonima su richiesta dell’intervistato) che vi proponiamo è quella a un lavoratore dipendente (a tempo indeterminato) presso la Commissione Europea.

 

Quanto pensi sia importante avere un lavoro stabile per fare un programma di vita che contempli non solo la sopravvivenza quotidiana ma anche la programmazione di una famiglia, di un mutuo, delle vacanze, e di altri investimenti di questo tipo?
Sicuramente é molto importante, forse anche indispensabile, soprattutto per chi non ha altre fonti di reddito, il lavoro regolarmente retribuito aiuta ad avere una visione del futuro piú a lungo termine.

Il lavoro che hai ti consente tutto ciò?
Diciamo di sí, anche se non é un bel momento neanche qui.

Quali i pro e i contro del cosiddetto “posto fisso”, a livello di ambizioni professionali e gratificazioni personali?
Un posto fisso fa comodo, ma potrebbe presto diventare una “gabbia d’oro” (soprattutto se ben pagato) e se in piú dentro l’organizzazione in cui si lavora non ci sono molti sbocchi di carriera, potrebbe anche non essere cosí gratificante. Il problema non é il posto fisso in sé, ma la possibilitá di aver la sicurezza che se decidi di cambiare, troveresti un altro posto in fretta e senza rimetterci dei soldi e mettere in discussione la tua intera esistenza. Cosa che al giorno d’oggi pare quasi impossibile anche per chi abbia molta esperienza e competenza in un certo settore.

Quanto il lavoro, nei tempi e nella disponibilità economica che ti offre, ti consente di realizzare i tuoi sogni e di dedicare il tempo libero ad altri impegni?
Io personalmente del tempo libero e, nell’ultimo periodo anche dei soldi, da dedicare a svaghi e sport ne ho veramente pochi. Mi mancano soprattutto il tempo e molte volte anche la forza: lavoro minimo 8 ore al giorno davanti al PC (quasi 10, se ci mettiamo anche l’ora del viaggio sia all’andata che ritorno), 5 giorni alla settimana. Le poche ore libere sono dopo le 18 o certi giorni dopo le 19 e la sera la dedico alla famiglia e a qualche serivizio casalingo, nel migliore dei casi a qualche visita di amici e alle telefonate alla famiglia lonatana. Comunque, alle 23 si va a letto, perché la sveglia suona alle 6:30 tutti i giorni. Una routine dove non c’é molto spazio per hobbies o altre attivitá fuori dallo stretto necessario della vita quotidiana. Per fortuna si va in vacanza d’estate e si riesce a fare qualche weekend fuori cittá, tempo permettendo.

 

 

24/02/2012
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