La testimonianza di Pino Masciari ad Orme


Un numero: il 1663. Impresso nella memoria, indelebile, impossibile da dimenticare per un uomo identificato per anni dallo Stato con un numero di serie. Ora quel numero di matricola, affidato dallo Stato Italiano a Pino Masciari, si racconta, con l’obiettivo di smuovere le coscienze e dimostrare, attraverso la propria esperienza, che ribellarsi al potere mafioso è possibile.


Pino Masciari, testimone di giustizia capace di far condannare  potenti boss delle ‘ndrine Mancuso e Arena, non ha smesso di parlare. Incontra più gente possibile, affinché il sacrificio personale di questi anni non sia vano. Giovedì ha incontrato i ragazzi di Orme, la scuola di Teatro Civile nata quest’anno.


Un incontro appassionante, ricco di spunti di riflessione. Pino Masciari ha raccontato i suoi anni da testimone di giustizia minacciato dalla ‘ndrangheta. Un racconto fatto di aneddoti della quotidianità, turbata da quella che lui definisce una semplice scelta di civiltà. Ribellarsi, non pagare il racket per svolgere la propria attività imprenditoriale gli è costato un vero e proprio esilio. Pino Masciari rappresentava un precedente pericolo per le colonne portanti del potere ‘ndranghetista: si era ribellato al pagamento e per questo non poteva continuare a lavorare. Così è stato, le famiglie della zona gli hanno impedito con ogni mezzo di fare il libero imprenditore. Nasce così il suo esilio. Una fuga imposta dopo le denunce agli estorsori. Un calvario fatto di spostamenti, carenze nella protezione, la convinzione di poter pagare con la vita questa scelta. Pino Masciari ad Orme, mentre racconta queste vicende, ha qualcosa di teatrale. Nel parlare sta in piedi, ha di fronte ha sé una sedia utilizzata come scrivania per appoggiare i documenti.  Sembrano oggetti di scena, che aiutano il narratore a dialogare con il pubblico. Ma Pino Masciari non è un attore, ciò che racconta non è frutto di un copione scritto.


E’  la storia di un imprenditore: la vita di un uomo che ha rischiato tutto per non abbassare il capo alla ‘ndrangheta.  Un testimone che ha catalizzato l’attenzione degli artisti di Orme, convinti che la lotta alla mafia passi anche dalla riscossa cultulare.

11/05/2010
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