La memoria dei socialnetwork scompare?

Perdiamo ogni giorno lo 0,02% dell’informazione prodotta sui socialnetwork. È questo uno degli elementi emersi dalla ricerca della Old Dominion University che ha analizzato la quantità di link riferiti a eventi storicamente rilevanti e tuttora attivi o fruibili all’interno di archivi pubblici. In un anno, ad esempio, è scomparso il 10,48% dei contenuti pubblicati sulla rivolta in Egitto contro Mubarak, una narrazione che tra il 27 e il 28 gennaio 2011, nel pieno della rivolta, portò il vecchio dittatore a bloccare le connessioni in territorio egiziano.

Contemporaneamente i link destinati a finire in un archivio pubblico on-line sono ogni giorno lo 0,04% del totale. C’è quindi un rapporto diretto tra il tempo che passa, i contenuti che scompaiono dalla rete e quelli che vengono archiviati.

Dove starebbe la notizia? Un utente commenta in modo provocatorio i risultati della ricerca riportati sulle pagine digitali di Technology Review:

And how much of history from 1960 was lost? How about 1860? How about 4000BC?

Nulla di nuovo, insomma. La quantità di fonti relative a un evento hanno da sempre subito un processo di assottigliamento proporzionale al tempo trascorso da quando questo è avvenuto. Il nodo della questione è, però un altro. Internet è un enorme magazzino di informazioni e documenti digitalizzati a cui accediamo per lo più in maniera indiretta, attraverso social network e motori di ricerca. Cosa ne sarà di tutta questa informazione digitalizzata? Internet permette all’utente di costruire contenuti dal basso, ma quali di questi resisteranno al tempo e chissà con quali logiche…Capita spesso di imbattersi nella frase “La storia la scrivono i vincitori”. Chi scriverà la storia tra qualche decennio, Google e Facebook?

06/10/2012
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