La dolcezza della lotta alla mafia

100_1705-640x480Da sabato notte, Cascina Caccia annovera nuovi e validi alleati. Non abitano tra le mura del cascinale di San Sebastiano da Po e se ne contano a migliaia. Di sicuro il loro apporto sarà funzionale alla lotta alla mafia che stiamo conducendo, facendo l’azione che è per loro più naturale: produrre miele. Attese da mesi, in cascina sono infatti arrivate le api. Sabato notte Luca, l’apicoltore che ci accompagnerà in questa nuova avventura, è venuto a posizionare nel terreno che circonda la struttura le prime arnie. Per il momento gli alveari ospitati sono 20, ma presto ne arriveranno altri. Questi affascinanti e laboriosi insetti ci permetteranno di dare il via al progetto di produrre valore economico proprio da questo bene che, come tutti ben sapete, per decenni è stato luogo di malaffare. Un punto di partenza, certo. Ma anche un importante e fondamentale traguardo tagliato. Il motivo di questo successo è da ricercare nel dolcissimo nettare che queste api genereranno e nell’utilizzo che ne faremo. Il loro miele sarà infatti immesso nel circuito di Libera Terra e potrà vantare il primato di essere il primo bene prodotto su un terreno confiscato nel nord Italia. La rigogliosa vegetazione che cresce nel terreno attorno alla cascina permetterà ad ape regina e sottoposte di produrre del delizioso miele di acacia, tiglio e melata. Un’arma in più per contrastare la malavita sul fronte economico e un ulteriore messaggio da lanciare a quanti ancora sostengono che il fenomeno mafioso sia relegabile “all’arretrato ed incivile Sud”. Chissà se la dolcezza di questo nettare potrà, una volta per tutte, mutare l’opinione dei “benpensanti” incappati in questo grossolano abbaglio.

07/05/2009
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