La Comunità dei Tessitori si rinnova

 

Ecco i nuovi volti della Comunità dei Tessitori! Con questo primo di 3 articoli, abbiamo chiesto a Rubèn e Simone di raccontarsi.

 

Raccontaci qualcosa di te: professione, interessi, psicosi..

Rubèn: Ho 26 anni, sono nato ad Almeria (Spagna), mi sono laureato in psicologia un paio di anni fa, e ora lavoro in un’Università privata di design (IAAD). Odio profondamente le persone che quando sanno che sono spagnolo mi dicono “bella la Spagna, io la conosco bene, peche sono stato a Lloret de mar e Ibiza”. E’ più meno come dire “Ah l’Italia, che bel paese, io lo conosco bene, perchè sono stato a Rimini e Riccione”.

Simone: Mi chiamo Simone Marchetti, di famiglia nobile inglese, ma decaduta alcuni anni or sono. Sono stato studente universitario del corso di comunicazioni interculturali indirizzo antropologico sino a circa due anni fa quando ho ibernato gli studi per fare fortune da solo nella giungla urbana. L’idea è quella di terminare l’anno di studio che mi manca ed in seguito seguire la carriera di fotografo, iniziata da almeno due anni in maniera più professionale e talvolta remunerativa (è difficile fare il fotografo!)

 

Un bel quadro clinico che – evidentemente – volevi completare: perchè sei entrata nei tessitori?

Rubèn: Perché ero stufo di non poter fare niente per impegnarmi nel sociale nella mia cittadina spagnola, dove, se dici che sei stufo di solo mare e tapas ti guardano come se ti avessero sentito dire che sei stato tu a mettere la bomba sotto la casa della mamma di Borsellino (Se sapessero chi era Borsellino).

Simone: Sono entrato nei tessitori poiché l’anno precedente ho vissuto nella comunità di casa acmos per un anno, un’esperienza fantastica che mi ha aiutato molto ad uscire dai problemi personali che mi hanno condotto appunto in tale comunità. Finita l’esperienza avevo voglia di vivere lo stesso tipo di realtà, ma, devo ammetterlo, ricercando maggiormente uno spazio intimo-personale. La comunità dei tessitori mi è sembrata perfetta per coniugare queste due caratteristiche, la continuità e l’intimità.

 

C’è qualcosa che ti ha colpito del gruppo? ti sei sentita accolto? e se dovessi rispondere sinceramente?

Rubèn: Un jab perfetto di Antonio De Rosa sulla mascella nella prima riunione di tessitori, direi che è la cosa che mi ha COLPITO di più. Parlando sul serio, mi sono sentito un membro più del gruppo sin dai primi giorni. Se dovessi rispondere sinceramente mi caccierebbero dei tessitori, quindi va bene l’altra come risposta.

Simone: Mi sono sin da subito sentito accolto nel gruppo, devo ammettere che ero molto, e forse lo sono tutt’ora, spaventato e, allo stesso tempo, palesemente stupito di tanta maturità dimostrata da persone della mia stessa età o addirittura più giovani.

 

Aspettative? No, Pecorelli è fidanzato, altre?

Rubèn: Spero di fare un’esperienza che si possa tradurre in una piccola pubblicazione nel mio ambito di studio nella psicologia sociale. E anche provarci con Pecorelli nonostante sia fidanzato, un po’ come tutti no?

Simone: Le mie aspettative le trasformo, visto il mio non troppo recente ingresso, in un augurio: che la comunità continui e crei “il bello” (Pecorelli?) in maniera sempre più visibile, creando e ricreando un gruppo forte e coeso al di là di chi lo componga di volta in volta.

23/08/2011
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