Gtt, tra indagini e tentativi di vendita

Schermata 2013-09-19 alle 14.42.08

di Toni Castellano

In Comune a Torino, la riunione di maggioranza del Consiglio comunale del 17 settembre scorso doveva discutere del futuro del Gruppo Torinese Trasporti. Tre mesi fa la maggioranza aveva deciso di venderne il 49%. Ieri il sindaco Fassino ha proposto di superare questa soglia fino a venderne l’80%. Motivazione della vendita di Gtt è che il Comune deve fare cassa. Servono circa 80 milioni. Motivazione dell’aumento della percentuale in vendita è che al 49% ci sarebbe un solo acquirente disponibile (probabilmente Trenitalia attraverso Bus Italia) e quindi una sola offerta. Nessuna concorrenza e rischio di non vendere al rialzo. All’80% ci sarebbero gruppi, soprattutto stranieri, interessati. Interessati insomma ad avere una quota di controllo e non una semplice partecipazione. Sel si è opposta e il consigliere Grimaldi (Sel) si è sentito dire dall’assessore Passoni “tu non sei sul tram, sei sulla Luna”.

 

Senza voler commettere l’errore di decontestualizzare battute da riunione di maggioranza, quel che sta muovendosi intorno a Gtt non è solo astrofisica. C’è qualcosa di più concreto.
Il Gruppo Torinese Trasporti fa sapere che, nonostante il rincaro dei biglietti e il taglio di alcune linee, nel 2012 il servizio ha toccato il record di passeggeri trasportati: 201 milioni. Nel 2011 erano stati 193 e nel 2010, 177 milioni. Il metrò è passato da 34 a 38 milioni di utenti annui. Insomma, il trasporto pubblico nell’area metropolitana torinese è ancora un affare.
Se non fosse che, nel frattempo, la settimana scorsa gli ispettori del Ministero delle Finanze hanno consegnato alla Corte dei Conti la relazione delle analisi fatte tra febbraio e marzo 2013 sui bilanci Gtt degli ultimi dieci anni. 130 pagine.
Alcune cose non tornano. Vi sono irregolarità nei processi di acquisto e vendita della aziende del gruppo. Per esempio quello di Meccanica Moretta – azienda cuneese della manutenzione ferro-tranviaria – fallita nel 2008. Comprata nel 2009 da Gtt per circa 200.000 euro, pare senza l’autorizzazione del cda e soprattutto a un prezzo più alto rispetto a quello reale. Valutazioni inesistenti anche al momento di acquistare una quota di Torino Metano. Poi c’è la cessione del 40% di Millerivoli – società che gestisce i parcheggi di Rivoli – a un prezzo sottostimato.
Altro capitolo è quello sugli stipendi dei dirigenti. Giancarlo Guiati (presidente dal 2003 al 2010) e Tommaso Panero (ad dal 2005 al 2010) prendevano stipendi superiori ai limiti imposti dalla legge – il 60% di quanto prende il sindaco. Roberto Barbieri (nominato ad nel 2010) riceveva, pare indebitamente, la retribuzione da dirigente e l’emolumento del cda.
Ancora. Lo sforamento nel 2011 del limite del 20% rispetto al 2009 delle spese destinate alle consulenze. Vi sono anomalie nelle selezioni pubbliche dei dipendenti nel 2012, anno in cui il comune sforava il patto di stabilità. Gtt assumeva superando la quota imposta dalla legge del 20% del turn over e del 40% della spesa corrente. Stipendi ai manager superiori al minimo contrattuale e premi non motivati.
Inifine il caso Defendini. Ditta che aveva ricevuto da Gtt la gestione dei parchimetri. Gtt si è semplicemente dimenticata di recuperare i crediti presso Defendini accumulati tra il 2003 e il 2010. Circa 5 milioni. Quasi non ne avesse bisogno.
Altro interrogativo è quello sul perché Gtt non abbia mai fatto gare di affidamento dei suoi servizi di trasporto pubblico extraurbano, come prevedono le norme sulla concorrenza. Le linee sono state affidate, a ogni scadenza, sempre alle stesse aziende, senza bando.
L’assessore alle partecipate, Giuliana Tedesco, ha recentemente annunciato in Sala Rossa che emanerà, insieme all’assessore al Bilancio Passoni, una delibera che detti alle partecipate le modalità corrette di assunzione di personale. Oltre a questo ha garantito da ora in avanti maggior controllo sui compensi degli amministratori.

Nonostante le rassicurazioni per il futuro rimangono numerosi i punti da chiarire. Prima che la gestione del trasporto pubblico torinese passi di mano e chi s’è visto s’è visto.

19/09/2013
Articolo di