Giudice Pasquin condannata a 14 anni. Masciari: “Giustizia è fatta”

 

di Simone Bauducco

14 anni e mezzo di carcere. Questa la pena che dovrà scontare l’ex presidente della sezione civile del Tribunale di Vibo Valentia Patrizia Pasquin. Le accuse che pendevano sull’imputata andavano dalla corruzione in atti giudiziari al falso e alla truffa aggravata ai danni dello Stato e al concorso esterno in associazione mafiosa. Regge dunque l’impianto accusatorio costruito a carico degli imputati che parla di un vasto giro di corruzione che sarebbe stato gestito dal sodalizio criminale composto dalla Pasquin e dagli altri coimputati, pure finiti in manette, e promosso dall’ex giudice. Fu proprio la Pasquin a dichiarare il fallimento dell’azienda del testimone di giustizia Pino Masciari che aveva denunciato alti esponenti della ndarangheta locale. “Nell’ ottobre del 1996 mi fu notificata la sentenza di fallimento di una delle mie imprese della quale ero titolare, la “MASCIARI COSTRUZIONI di Masciari Giuseppe “ ditta individuale. La mia ribellione era ulteriormente punita: inverosimilmente il fallimento era decretato per un importo di lire 134.000.000, avverso l’azienda che vantava crediti, possedeva immobili e numerose attrezzature edili”. Una beffa per chi come Masciari aveva scelto di non scendere a compromessi con la criminalità organizzata scegliendo di denunciare tutto alle autorità. “In Calabria l’imprenditore che non si piegava, veniva messo in ginocchio: mentre la ‘ndrangheta minacciava e sparava, i poteri che controllano le banche e il sistema politico giudiziario stringevano la loro morsa sulle aziende.  La punizione per l’imprenditore doveva essere l’allontanamento dalla propria terra, il suo fallimento o l’isolazione, insomma, bisognava fare di tutto perchè non divenisse un esempio positivo”. Ancora una volta il percorso dei testimoni di giustizia appare sempe più difficile non solo per le minacce della ndrangheta, ma anche per quella zona girgia che prova ad ostacolare sia per vie legali sia, come in questo caso, per vie illegali, la vita di chi sceglie di testimoniare.

01/03/2011
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