Femminicidio: Pontifess e il pensiero (davvero troppo) debole.

La giornata del 25 novembre è stata dedicata alla riflessione contro la violenza sulle donne. Molti gli appuntamenti, i seminari, le cifre e le tabelle dispiegate per descrivere un flagello che affligge l’umanità da sempre. Che ne fa parte, così come tante altre storture.

Ho sempre cercato di capire i perchè di certi avvenimenti, ma ancora adesso non riesco a comprendere cosa possa spingere un uomo a usare violenza contro una donna. Io lo trovo contro natura, ma tant’è. C’è chi trova contro natura altre cose.

E’ per dire che di fronte a questo tema, c’è sempre qualcuno che deve per forza fare il furbo, e di solito chi lo fa esercita il proprio diritto di parola utilizzando argomentazioni che a tutta prima fanno sobbalzare sulla sedia, ma che andrebbero lette meglio per meglio essere smontate.

Quindi non darò del deficiente al Signor Bruno Volpe, perchè sarebbe troppo facile e perchè in fondo è proprio il tipo di reazione che si aspetta chi scrive articoli del genere. Posso immaginare quasi visivamente il sogghigno con cui avrà accolto le mail di insulto.

L’articolo intero lo potete trovare qui: mentre io mi limito a riportarne alcuni passi.

  1. Ora, nessuno giustifica il femminicidio o la coltellata, ma quando si arriva a questo punto di libertinaggio, siamo alla frutta.
  2. .. ma in TV e sulla stampa ipocrita si discute solo di femminicidio; ci sarà qualcosa che non va?
  3. Inoltre, l’eccessiva libertà delle donne è sconfinata spesso nel libertinaggio..
  4. Nel nome di una libertà sconfinata, la donna crede di poter fare quello che vuole..
  5. Le donne uccise non sono tutte Santa Maria Goretti.
  6. Sentiamo la mancanza della donna angelo del focolare, dedita alla famiglia, al marito e ai figli. Questo è il suo compito principale.

Così, quello che davvero stupisce non è l’argomentazione in sè, ma l’estrema debolezza con cui è assemblata. Debolezza e, ancora una volta, pigrizia. Più un pizzico di malafede che, se distillata in un blog chiamato Pontifex Roma, fa alzare il sopracciglio a tutti noi ingenui di professione.

Non conosco il Signor Volpe (che probabilmente con la sua opera smentisce il detto nomen omen), ma cosa può essere se non la malafede a offuscare una mente rendendola così ottusa da non comprendere che NO, non va messo un MA nella frase numero 1. O che parlare di eccessiva e sconfinata libertà delle donne come causa del libertinaggio e quindi del femminicidio è proprio una giustificazione della violenza.

Le donne uccise non sono tutte Santa Maria Goretti.

Come a dire? Se Maria Goretti avesse vestito in modo succinto non sarebbe stata santificata perchè se lo meritava?

La sesta frase è irricevibile, una chiara provocazione. Almeno spero.

Il Pontifex, quello vero, per chi ha fede è il vicario di Dio in terra. Un Dio che ha scritto regole semplici (forse perchè erano tempi più semplici) , tra le quali NON UCCIDERE.

Trovi un MA, Signor Volpe. Se lo trova mi scriva, sarò lieto di chiederle pubblicamente scusa.

 

P.S. Siccome la madre dei cretini è perennemente incinta (sarà una provocatrice anche lei, evidentemente), al Sig. Volpe si è accodato un parroco, tal Piero Corsi, che volendo ribadire il concetto in modo che fosse assimilabile anche dalle folle meno 2.0 ha stampato l’articolo di pontifess e lo ha affisso in Chiesa in quel di San Terenzo. Dopo essere stato convocato dal vescovo, lo ha rimosso e ha chiesto scusa. La madre dei cretini a volte abortisce 😉

28/12/2012
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