Fabbrica Italiana Automobili Brasile


Mentre la Fiat in Italia ha i conti in rosso e perde quote di mercato, in Brasile si conferma leader delle vendite ed è il Paese in cui realizza oltre la metà dei suoi profitti globali. Una delle ragioni di tale successo è il vantaggio accumulato sui suoi concorrenti, dato che la Fiat è stata la prima grande casa automobilistica straniera ad investire in Brasile. Dal 1976 è presente nella città di Betim, nello Stato centrale del Minas Gerais, a 40km da Belo Horizonte dove sorge uno degli stabilimenti più grandi al mondo con una capacità produttiva di 800mila veicoli all´anno. Genera lavoro per 25mila persone, indotto compreso, e sui tre turni di lavoro, la fabbrica produce circa 2mila automobili al giorno.

 

 

Un operaio della Fiat in Brasile guadagna circa 800 euro al mese che rapportati al potere d´acquisto italiano, fanno circa 1.050 euro mensili, ovvero poco meno di quanto guadagna un operaio italiano. Anche il cuneo fiscale, le tasse sugli utili e i costi di licenziamento in Brasile sono leggermente più che bassi che in Italia. Quello che permette alla Fiat brasiliana di fare grandi profitti è la differenza di produttività tra gli stabilimenti italiani e brasiliani. Mentre a Betim si producono 78 auto per dipendente, a Melfi sono 53, a Mirafiori 30 e a Pomigliano d´Arco 7. Naturalmente cambia la qualità, però i risultati qualitativi in Brasile sono in continuo miglioramento. Inoltre, mentre solo il 5% dello stipendio di un operaio italiano è legato ai risultati di produttività, in Brasile tale quota raggiunge il 20%.

 

 

Infine il mercato brasiliano è in continua espansione, mentre quello italiano è sostanzialmente saturo. La classe media brasiliana si allarga ogni anno e aumenta anche il potere d´acquisto delle famiglie. In questo contesto, le auto Fiat rappresentano un buon compromesso tra qualità e prezzo. Il marchio torinese, per tradizione e proprio per il fatto di essere un marchio italiano (sinonimi di qualità), ha un grande appeal sui potenziali clienti e allo stesso tempo propone prezzi estremamente competitivi sul mercato. Quest´anno, ad esempio, la Fiat piazza tre modelli nella classifica delle prime 10 automobili meno costose del Brasile: la Fiat Mille (24mila reais, circa 10mila euro) è al secondo posto, al sesto c´è la Palio Fire (26.900 reais, circa 11.500 euro) e al nono la Siena Fire (28.500 reais, circa 12.500 euro). Sono automobili “popolari”, come negli anni ´70 lo erano i maggioloni colorati Wolkswagen che tutt´oggi si vedono in grande quantità sulle strade delle città brasiliane. Dopo 30 o 40 anni a bordo dei maggioloni, la nuova classe emergente non vede l´ora di rottamarli e comprarsi una Fiat. Sarebbe l´affermazione del proprio nuovo status di classe media.

 

 

La casa torinese accompagna questo trend, tanto che è già in cantiere l´apertura di un nuovo stabilimento nella cittá di Suape, a 500km da Recife, nello Stato del Pernambuco. Il nordest del Brasile, famoso soprattutto per le sue spiagge, adesso è una delle aree che negli ultimi anni viaggia a ritmi di crescita del Pil simili a quelli cinesi. La nuova fabbrica, che dovrebbe entrare in funzione nel 2014, produrrà 200mila veicoli all´anno, generando 3.500 nuovi posti di lavoro. L´investimento italiano è di circa 2 miliardi di euro. Qui verrà creato un nuovo modello destinato proprio alle nuova classe emergenti. Quella il cui sogno è finalmente possedere un´auto italiana.

23/08/2011
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