Espulso dal Messico il giornalista Gianni Proiettis

 

di Simone Bauducco

Il corrispondente del Manifesto dal Messico, Gianni Proiettis è stato espulso pochi giorni fa dal paese in quanto persona non gradita dal governo messicano. L’articolo 33 della Costituzione messicana consente al governo di deportare a propria discrezione le persone indesiderate e pertanto il giornalista italiano è stato imbarcato il 15 aprile su un volo per Roma e rispedito a casa. Dal 1993 Proiettis vivea a San Cristobal de las Casas, nel Chiapas, raccontando la rivolta zapatista e l’entrata del paese centroamericano nel nuovo millennio. Impegnato sul fronte della difesa dei diritti umani, Proiettis insegnava all’università del Chiapas . Nei suoi articoli di denuncia, ha raccontato l’opera di sfruttamento del terreno e delle persone compiuta dalle multinazionali minerarie della regione. In particolare unpintervista con il padre del leader sindacale Mariano Abarca, assassinato nel novembre 2009, diede particolare fastidio alla compagna mineraria canadese BlackFire Exploration Ltd. Non è la prima volta che il governo messicano tenta di espellere il giornalista romano. Nei giorni seguenti il grande vertice sul clima di Cancun, Proiettis è stato prelevato a casa e sequestrato per qualche ora dai corpi della polizia messicana. Solamente grazie alla mobilitazione fulminea e corale dei giornalisti e degli attivisti fu rilasciato dopo poche ore.  Questa volta però il governo ha applicato l’articolo 33 della Costituzione e ha espulso definitivamente dal paese Gianni Proiettis.

20/04/2011
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