Cronaca di un'illegale sovranità

last-day-640x480Il mio istinto più viscerale mi porterebbe a descrivervi la passione, il dolore, la voglia di riscatto, il senso di giustizia che a Cipro ho avuto la fortuna di incontrare. Mi rendo conto, però, che non è il momento adatto. Perché di questo poco forse importa alla stragrande maggioranza delle persone, vista la rilevanza che la spedizione del Free Gaza Movement ha avuto tra i mezzi di comunicazione. Mi fermo alla cronaca, al puntuale racconto di quello che è accaduto dal 30 giugno, giorno in cui la Spirit of Humanity è riuscita a levare le ancore dal molo di Larnaca. E’ chiaro a tutti che l’obiettivo della spedizione di questo movimento non violento, pacifista e di disobbedienza civile era quello di testimoniare l’assundità dell’embrago imposto da Israele sul territorio della Striscia di Gaza. Non sono arrivati a destinazione, ma sono riusciti comunque a dipingere con nitidezza la reale situazione di un paradosso sostenuto, approvato, appoggiato da chi a questo mondo conta.
Dopo una settimana di rinvii, motivati con scuse sempre nuove, la mattina del 30 agosto, 21 attivisti sono riuscisti a salpare per raggiugere la Striscia. Niente da fare per l’imbarcazione Free Gaza, battente bandiera cipriota e, con il suo blocco, è sfumato anche il mio desiderio di vedere quella terra. Alla Spirit, come dicevo prima, non è andata certo meglio. Presto sono arrivate le prime intimidazioni del governo Israeliano. In acque internazionali, venendo meno alla disciplina universalmente riconosciuta, l’apparecchiatura elettronica dell’imbarcazione del Free Gaza è stata messa fuori uso. Non contenti dell’enorme rischio procurato a civili, “armati” di medicinali e giocattoli, la marina militare israeliana ha continuato a seguire la Spirit of Humanity, continuando ad intimare all’equipaggio di aprire il fuoco se non avessero arrestato la corsa. Una minaccia che non ha fatto desistere quei 21 attivisti. Uno sgarro troppo grosso per la super potenza di Israele. A poche miglia dalla costa di Gaza, la marina ha sferrato l’ultimo deciso attacco: la Spirit of Humanity è stata abbordata e i suoi passeggeri trasportati interritorio israeliano. Tra queste 21 persone anche Mairead Maguire, Vincitrice del Premio Nobel per la Pace e Cythnia McKinney, ex membro del Congresso USA. Nomi come tanti altri per lo Stato di Israele. Nemici che hanno tentato di infrangere un embargo, considerato legittimo da Israele ma, nei fatti, illegale secondo la comunità internazionale. Calpestando i più basilari diritti civili, i rappresentanti del Free Gaza non hanno potuto sentire gli avvocati per svariate ore. La maggior parte di loro sono ancora trattenuti in un centro di detenzione, aspettando l’udienza per l’espulsione. Nessuno governo, a parte l’Irlanda, ha avanzato formale richiesta di scarcerazione dei propri cittadini. Domani dovrebbero iniziare le prime udienze dei processi e, i 21 detenuti, potrebbero ricusare l’accusa avanzata dalle aurorità israeliane, perché considerata illegittima. Accettare l’espulsione sarebbe come avvalorare la giustezza dell’embargo sul territorio di Gaza.

La cronaca dell’amara vicenda non si ferma all’arresto, al carcere, ai processi. A tutto ciò, c’è da aggiungere il silenzio dei media, l’appoggio dell’Occidente all’unico avamposto non islamico del Medio Oriente e il valore dato alla vita nella Striscia. Soprattutto su quest’ultimo aspetto vorrei soffermarmi. Il popolo palestinese è considerato carne da macello, non possiamo ignorarlo. La loro esistenza è ignorata, come i loro diritti umani, la possibilità di riscatto, il sogno di un futuro diverso. Non sto parlando di Hamas, Fatah o altre formazioni politico-militari. Mi riferisco a donne, uomini, bambini incolpevoli, ai quali si sta rubando con sistematicità una normale esistenza.

Avrei voluto raccontarmi una fredda cronaca di quel che è successo. Non ce l’ho fatta. Sono ora vicino a tutti quei “folli” in carcere che credono nel valore della legalità, nella possibilità di una Palestina libera, in un popolo in pace.

Inguaribili sognatori? Probabilmente, ma io sto comunque dalla loro parte.

05/07/2009
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