Consolato di Donetsk: presentata interrogazione parlamentare

Torniamo a parlare dell’autoproclamata “Repubblica Popolare di Donetsk” che sul nostro territorio, propio a Torino, ha una sede, una rappresentanza.

Inaugurata lo scorso 14 dicembre nei locali della Fondazione Magellano, in via Conte Rosso 3, ha visto la partecipazione di di rappresentati istituzionali piemontesi, come Maurizio Marrone, Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia e Gianna Gancia, capogruppo in Regione della Lega Nord.

Un consolato informale, appoggiato da una parte della politica italiana (e non potrebbe essere letta diversamente la presenza di rappresentanti della Lega Nord e di Fratelli d’Italia all’inaugurazione), di un territorio  occupato dell’Ucraina, che ha dichiarato unilateralmente l’indipendenza e che non è riconosciuto né dalle Nazioni Unite, né dall’Unione Europea, né, tantomeno, dal nostro Paese.

Se una parte dei rappresentati delle istituzioni plaude all’iniziativa, un’altra, in Parlamento, chiede chiarimenti Al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’interno, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

 

Accogliendo le preoccupazioni che noi di Acmos, insieme a Benvenuti in Italia e l’associazione Radicale Adelaide Aglieta, avevamo mosso a riguardo, Davide Mattiello, deputato PD è stato il primo firmatario di un’interrogazione Parlamentare – sostenuta anche dai colleghi piemontesi Boccuzzi, D’Ottavio, Fregolent, Bragantini, Rossomando – per chiedere se «Le Istituzioni preposte (ndr) non ritengano che l’apertura di un “Centro di rappresentanza della Repubblica Popolare di Donetsk in Italia” sia in palese contrasto con le scelte di politica estera del nostro Paese e dell’Unione Europea; quali misure, nell’ambito delle rispettive competenze, intendano assumere rispetto a tale iniziativa»

 

Le ragioni dell’iniziativa parlamentare sono spiegate da Davide Mattiello in una nota, dichiarando: «Gravissimo giocare col fuoco, mentre i popoli europei rischiano tra guerre e terrorismo. Cosa rappresenta l’auto proclamata repubblica di Donestk? La violenza che pretende di farsi legge. Cosa rappresenta l’Europa? La legge che diventa forza attraverso un processo di aggregazione volontaria di Stati che non ha precedenti nella storia dell’umanità».

 

Un atto che non può essere certo bollato come una goliardata perché questi gesti, conclude Davide Mattiello, sono un simbolo: «C’è chi vorrebbe demolire l’Europa sognata dagli esuli di Ventotene e costruita attraverso generazioni di uomini e donne impegnati per il bene comune, memori dei macelli di due guerre mondiali: c’è chi sogna un neo feudalesimo fatto di identità arroccate, guidate da duci agguerriti. Un incubo buono soltanto per chi specula sulle paure e per le organizzazioni criminali mafiose».

11/01/2017
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