Buon lavoro presidente

Ebbene sì, abbiamo un presidente. Un presidente settantaduenne, multimiliardario, multi-inquisito, in evidente conflitto di interessi, ma è il nostro presidente.
Siamo politicamente divisi su quasi tutto da lui: noi che non abbiamo tra i nostri eroi Mangano, tra gli amici Bush e Putin e che non crediamo che il problema del precariato vada risolto facendo accoppiare indigenti con possidenti.
Però da oggi è il nostro presidente e ci auguriamo proprio tanto che governi bene. Eh sì, perché la nostra è ancora una democrazia e le posizioni politiche, per quanto nette, non devono far scordare il rispetto per quelle istituzioni repubblicane lascito dell’antifascismo. E soprattutto non possono far dimenticare che questo Paese ha un enorme bisogno di essere governato e di vedere prese quelle scelte strategiche che gli permettano di andare avanti.
Ed è proprio questo bisogno di governo quello che sembra aver ispirato il voto degli Italiani: sono stati compressi al massimo i "voti politici" a favore di quelli di governo: impressionante in questo senso è il risultato della sinistra. Gli Italiani ne hanno decretato una sconfitta ultimativa, tombale. L’ "opposizione" non pare più un progetto di futuro, nemmeno prossimo.

Detto questo siamo molto spaventati, quasi sgomenti: lo scivolamento complessivo verso destra e il successo determinante della Lega, lasciano presagire niente di buono.
Il lassismo nel contrasto al crimine organizzato, ma anche solo verso l’illegalità diffusa, l’atteggiamento di forza con i deboli e debolezza con i forti, l’indebolimento delle sempre più necessarie politiche ridistributive rischiano di diventare ferite aperte che ci auguriamo non mortifichino troppo un corpo sociale già gravemente sofferente.

Noi su questi punti siamo determinati a non mollare e pronti ancora a fare la nostra parte.
Per intanto buon lavoro presidente… noi con ostinazione vigileremo severamente.

14/04/2008
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