Animali notturni

Susan (A. Adams) è una gallerista d’arte contemporanea, ha un marito manager di successo, anche se la coppia non funziona più. Un giorno riceve la bozza di un romanzo di Edward (J. Gynnehaal), suo ex marito, che non vede da quasi vent’anni: i due si erano lasciati in maniera molto pesante. Susan si immerge nella lettura del testo, spinta dalla curiosità: il libro narra di un uomo (Edward?), che viaggia con moglie e figlia sulle statali del Texas in piena notte e viene fermato da tre balordi, forse ubriachi; la situazione degenera in un gorgo violento e imprevedibile, che lascia dietro di sè molto sangue; la storia prosegue per qualche anno.

Susan resta ipnotizzata dalla lettura, nonostante l’inquietudine che le produce e ripensa alla storia con Edward, ai suoi esordi di scrittore, alla poca fiducia dimostrata da lei nei confronti dell’uomo.

Tom Ford, dopo 7 anni (“A single man”) torna alla regia, con il suo secondo film: un thriller violento e notturno, che è tratto dal romanzo di Austin Wright “Tony e Susan”. Non lasciatevi ingannare dai primi 15 minuti, premessa che avanza lenta verso l’orrore della storia, facendo trapelare i primi segni di inquietudine di Susan e della sua relazione matrimoniale.

Scritto da Ford stesso, con una sceneggiatura che inchioda per suspance lo spettatore alla poltrona, e che alterna tre piani temporali: il presente di Susan, flashback del suo passato con Edward, la ricostruzione del romanzo. Formalmente ineccepibile: messa in scena, scenografia e costumi (che aspettarsi da uno stilista?) splendidi, musiche di Abel Korzeniowski funzionali all’atmosfera di tensione, fotografia ottima. Colpisce la direzione degli attori: grandi prove della Adams e di Gynnehaal, ma anche il tenente texano di Michael Shannon, anomalo poliziotto tabagista, lascia il segno.

Spaventa, disturba, spiazza e affascina nella sua violenza e ambiguità.

Leone d’argento a Venezia, gran premio della Giuria.

Non perdetelo, uno dei migliori film di questo 2016!

18/11/2016
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