Ancora amianto: Palazzo Nuovo riapre gradualmente?

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L’INCONTRO CON LO SPRESAL E IL DVR

Lunedì 11 maggio si è svolto un incontro tra RLS e RSU di Palazzo Nuovo e lo SPRESAL per discutere della questione amianto riguardante l’edificio dell’Università di Torino chiuso ormai da quasi un mese. L’incontro è stato voluto dai rappresentanti sindacali per avere un quadro della situazione più chiaro in merito alla vicenda.

In una mail fatta circolare nei giorni successivi, riassuntiva della discussione avuta con l’organo che ha disposto la chiusura precauzionale di alcuni locali di Palazzo Nuovo, i rappresentanti sindacali confermano il ritrovamento di mastice inquinato “negli infissi delle finestre, nei fancoils, nelle polveri di alcuni termoconvettori”.

Sembra inoltre essere stata chiarita anche un’altra questione importante: il ritrovamento di amianto coperto da linoleum, infatti, aveva già da tempo destato sospetti, ma lo SPRESAL sembra aver dichiarato durante l’incontro che il linoleum, se integro, non comporta rischi. Effettivamente questa risposta è stata data diverse volte anche dall’Università, ma il problema rimane il fatto che le numerose segnalazioni dei lavoratori in merito alla rottura del linoleum, alla presenza di crepe e di degradazione sono cadute nel vuoto per diverso tempo.

 

La conclusione del riassunto effettuata dai rappresentanti sindacali è invece di grande interesse: negli ultimi aggiornamenti, infatti, era previsto che venisse stilato un Documento di Valutazione del Rischio (DVR) da parte dell’Università di Torino entro il 13 maggio. L’Università ha però chiesto una proroga alla ASL di trenta giorni a decorrere da tale data. Si ricorda che “nella stesura del Documento sulla Valutazione del Rischio-DVR- il datore di lavoro, ai sensi dell’art. 29 del DLgs. 81/2008, comma 2, DEVE consultare preliminarmente gli RLS, che possono integrare e o modificare il documento, firmare o non firmare, allegando le motivazioni di una scelta di contestazione. Il datore di lavoro deve altresì aggiornare il documento e darne immediata comunicazione agli RLS”.

Tale documento è particolarmente importante perché, se è vero che nessuna legge obbliga il datore di lavoro ad eliminare materiale contenente asbesto, è altresì necessario monitorare la presenza di amianto e tenere costantemente aggiornato il DVR.

 

GLI STUDENTI

Intanto, gli studenti si sono mobilitati per richiedere il rimborso delle tasse universitarie. Colti di sorpresa, tutti gli studenti di Palazzo Nuovo si sono trovati da un giorno con l’altro sparpagliati in diverse sedi alternative della città di Torino, e con il problema, enorme e per ora irrisolto, delle biblioteche rimaste chiuse dentro al palazzo.

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Sul gruppo facebook nato immediatamente dopo la chiusura dell’edificio, “Studenti contro l’amianto a Palazzo Nuovo”, si legge “IL DIMEZZAMENTO DELLE TASSE UNIVERSITARIE Visto che le tasse sono un patto tra lo studente e l’Ateneo nel quale lo studente paga per avere in cambio un servizio non ci sentiamo di essere nella condizione di poter pagare visto che il servizio attualmente è inesistente o comunque di molto sotto le nostre aspettative. Il dimezzamento delle tasse ci sembra quindi il primo punto chiaro da porre all’università rimborsando chi ha già pagato la seconda rata e prorogando il pagamento fino al 16 giugno per poter ufficializzare tale dimezzamento.”

Il 19 maggio è prevista un’assemblea dove verrà disposta la progressiva riapertura di Palazzo Nuovo. Per intanto, studenti e lavoratori si tengono informati consultando il sito dedicato dall’Università alla vicenda amianto, anche se non vi è ancora alcuna notizia sul futuro dell’edificio.

18/05/2015
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