Chiamami col tuo nome

Crema, estate 1983. Il professor Perlman (M. Stuhlbarg) e sua moglie (A. Casar) ospitano nella casa di famiglia, l’americano Oliver (A. Hammer), che sta scrivendo la tesi post dottorato. Il figlio dei coniugi Perlman, il diciassettenne Elio (T. Chalamet) è attratto da Oliver, o forse solo incerto delle sue pulsioni, ma convito di non interessare allo studente americano. Tra pomeriggi in piscina o a prendere il sole, libri letti e serate all’aperto, i giorni passano ed Elio è sempre più combattuto, anche nel flirtare con l’italiana Marzia, mentre Oliver pare non considerarlo più di tanto. Tra impeti e goffaggini, frustrazioni e slanci di intimità, freni e salti nel buio, i due non potranno che intrecciare le rispettive vite, anche se solo per qualche settimana.

Luca Guadagnino (“Io sono l’amore”, “The bigger splash”) porta al cinema il romanzo omonimo di Andrè Aciman (che appare in un cameo), su sceneggiatura di James Ivory. Sposta l’ambientazione dalla Liguria e la retrocede di cinque anni, sullo sfondo delle elezioni italiane dell’estate 1983. Se alcuni passaggi della cornice rischiano di essere discutibili (il dialogo a tavola sulla politica italiana, lo sfondo della provincia un po’ caricaturale, la stessa villa “viscontiana” in cui si gioca quasi tutta la vicenda), la forza del racconto sta nel rapporto tra i due protagonisti: l’alchimia tra gli interpreti funziona perfettamente, ma soprattutto Guadagnino e Ivory riescono a rievocare quel sentimento che c’è nelle pagine del romanzo. Quel misto di tenerezza e ossessione, che pervade Elio e che fa da architrave al rapporto tra i due. Contano gli sguardi, i silenzi, i non detti, le dissolvenze, ma soprattutto la dimensione multilinguistica dei dialoghi (inglese, francese, italiano), che il doppiaggio appiattisce maldestramente.

Menzione d’onore a Timothée Chalamet, ventiduenne straordinario, giustamente candidato all’Oscar (insieme al film, la sceneggiatura e la canzone).

Da vedere in lingua originale!

29/01/2018
Articolo di