Weekend

Uscito giovedì 10 nelle sale, anche se girato nel 2011, “Weekend” di Andrew Haigh (che l’ha anche scritto e montato) è un piccolo film prezioso, dalla trama apparentemente semplice. Russell (Tom Cullen) passa una notte di sesso con Glen (Chris New), dopo che i due si sono conosciuti un locale gay. Potrebbe finire là, ma per quella strana chimica che nasce talvolta incurante delle formule, i due si frequentano nell’arco del fine settimana, quasi per caso, in un crescendo di intesa. Molto diversi in superficie: riflessivo e timido il bagnino Russell, estroverso e sornione l’artista Glen; il tempo che passano insieme li fa parlare di molte cose, anche scontrandosi, dalla famiglia agli amici, dalla visione della vita e delle relazioni, all’accettazione di sè. Quella che nasce all’improvviso potrebbe rivelarsi una cosa più importante di quanto i due avrebbero pensato all’inizio. C’è spazio per un futuro?

Girato in 17 giorni, ambientato a Londra e affidato a due ammirevoli protagonisti, il film di Haigh ha molteplici pregi: riesce a cogliere la vita di sorpresa e senza filtri, braccando i personaggi da molto vicino, mostrando i silenzi, gli sguardi, le parole dette, quelle taciute e quelle di cui pentirsi. Ha una naturalezza malinconica e un’efficacia diretta davvero notevoli. Forse parla solo di due esseri umani in cerca di se stessi (“Sto cercando di ridisegnare la mia vita, ma mi rubano sempre la matita”, dice Glen), con un passato alle spalle molto diverso, impauriti dal futuro sfuocato. Il fatto che siano gay è quasi irrilevante, ai fini della storia. In Italia è nelle sale (solo 10 in tutto il Paese!) in versione originale con sottotitoli, riportato in programmazione dopo il successo recente di “45 anni”. E’ anche vietato ai minori di 14 anni: qualcuno ha avuto paura dell’esplicita visione della sessualità tra due uomini, oltre che dell’uso di droghe, che fanno i due giovani? Chissà. Ma non c’è scandalo nella nudità dei corpi qui, esattamente come per “Shame” di McQueen: ciò che viene messo a nudo sono i sentimenti e le paure, gli slanci e le remore, le speranze e la passione, la fragilità e la tenerezza. Ricordandoci che siamo tutti frangibili. Chi si ferma alla superficie, non vede l’autentica umanità della storia.

Emoziona, commuove, colpisce, scalda il cuore, fa immedesimare. Da non perdere.

11/03/2016
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