Un altro Calcio è possibile

balon-mondial28 squadre partecipanti. 600 giocatori. 5 finesettimana di partite sui campi della periferia sud di Torino. Questo è il Balon Mondial, il torneo di calcio per migranti giunto quest’anno alla III edizione.

Mentre l’OCSE lancia l’allarme sul pericolo dell’infiltrazione della criminalità organizzata nel mondo del calcio, sul campetto di Mirafiori va in scena un altro modello di calcio.

Dal centro Africa all’Oriente. Dal Sudamerica all’Est Europa. Durante la settimana ch’è chi lavora al mercato o in un kebabbaro per poi trasformarsi nel weekend in un novello Del Piero (o Rosina, se vogliamo essere Bipartisan).

Tra una partita e l’altra, sugli spalti colorati, si scorgono i visi e gli occhi dei numerosi parenti e amici venuti ad assistere alle gare. Molti di questi sono ragazzi della seconda generazione. Nati in Italia da genitori migranti. Esprimono preoccupazione per il pacchetto sicurezza appena approvato che considera la clandestinità un reato. Eppure a vederli sugli spalti del campo non sembrano essere dei pericolosi criminali da deportare in un carcere libico.

Oggi sono qui a tifare per la propria squadra mentre fra qualche anno potrebbero prendere il posto di qualche giocatore della nazionale italiana visti gli scarsi risultati ottenuti durante l’ultima Confederations Cup.

Nel frattempo tutti cercano di battere la Costa d’Avorio uscita vincitrice dall’edizione dello scorso anno. Per scoprire chi alzerà la coppa basterà andare il 5 luglio sul campo di via Spazzapan.


03/07/2009
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