Torino, diritto allo studio. Intervista a Studenti Indipendenti

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Torino città universitaria? È il caso di aggiungere un punto interrogativo alla fine dello slogan, ultimamente non è affatto facile essere uno studente nel capoluogo piemontese.

 

Nonostante la città sia una delle mete più ambite dagli gli studenti italiani, l’aumento delle tasse, la rimodulazione dell’ISEE e i problemi di residenza, rendono la scelta di studiare la meno facile, per chi proviene da famiglie non abbienti.

 

All’inizio di un nuovo anno scolastico, abbiamo deciso di farci raccontare la situazione degli universitari da chi le facoltà le vive, non solo come studente, ma anche come impegno politico.

 

Sebastiano Ferrero, rappresentante degli studenti dei SI (studenti indipendenti) ci ha raccontato come la situazione si stia aggravando e quali possono essere le ricette per fare in modo che Torino e il polo orientale siano a misura di universitario, a prescindere dal reddito famigliare.

 

Una delle prime azioni che abbiamo voluto compiere quest’anno, come SI, è quella delle sagome, gli studenti hanno infatti disegnato in punti strategici della città, delle sagome a terra, raffiguranti gli esclusi dalle borse di studio. “ Coloro che quest’anno sono tagliati fuori dai nuovi criteri ISEE, sono ragazzi con un reddito famigliare di poco superiore a 19000 euro annui, la cifra al di sotto della quale la borsa è garantita. Questo non significa che però navighino nell’oro e possano permettersi l’esclusione

 

L’azione, ci spiega ancora Sebastiano, ha avuto l’obiettivo di contattare gli esclusi, per fare in modo di unirli e capire come procedere. “Si tratta di una questione molto spinosa, è legata al reddito e per noi non è semplice da affrontare. Quello che è palese però è che l’Università non può diventare luogo elitario.”

 

I problemi si moltiplicano quando si parla di residenza e di mensa universitaria. Il comune di Torino ha già messo in piedi residenze private ad uso degli universitari e pianificato la diffusione di altre strutture. Un bene? Non la pensano così i SI, ci spiega Sebastiano :“Gli affitti sono altissimi, per cui ritorna in problema della possibilità economica, in più gli affittuari delle zone interessate, alzano le quote dei propri appartamenti, attendendosi a questi prezzi. Sta già succedendo in zona San Paolo, sarebbe un problema si diffondesse”.

 

Stiamo sicuramente pagando la gestione di Cota, ma anche ora, con la giunta Chiamparino c’è molto da fare. Abbiamo ottenuto un rappresentante degli studenti nel Cda dell’Edisu, l’ente per lo studio regionale e c’è una maggiore possibilità di dialogo” prosegue il rappresentante degli studenti.

 

Aspettiamo il pagamento della seconda rata, quella che viene calcolata in base al reddito, per quantificare l’impatto dei nuovi criteri Isee, ma sappiamo già prevedere che hanno inciso di molto”.

08/10/2015
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