Too big to jail: troppo potenti per andare in galera

di Simone Bauducco

L’avevamo lasciata alla fine di luglio davanti alla commissione d’inchiesta del Senato americano a dover rispondere degli oltre 7 miliardi di dollari dei narcos messicani transitati sui loro conti. Ma a cinque mesi di distanza dallo scandalo internazionale che l’ha vista coinvolta, la banca britannica Hsbc non subirà alcun processo penale per la mancata applicazione delle norme antiriciclaggio che hanno permesso ai cartelli della droga messicani di riciclare i proventi del narcotraffico. Se la caverà con una sanzione record di quasi due miliardi di dollari. Una cifra irrisoria che equivale alle entrate che il gruppo bancario incassa in sole cinque settimane e che ha permesso ai vertici di Hsbc evitare il carcere per i reati commessi. Le accuse mosse dalla commissione del senato erano pesantissime: per nove anni la banca britannica ha ignorato gli avvertimenti delle autorità di controllo che segnalavano il rischio crescente di riciclaggio di denaro sporco proveniente dalle casas de cambio messicane. Appelli e segnalazioni che, seppur conosciuti dai vertici della filiale messicana, sono rimasti inascoltati permettendo alla criminalità organizzata di depositare oltre sette miliardi di dollari sui conti della Hsbc. Gli stessi vertici del gruppo bancario tra cui David Bagley hanno ammesso le mancanze nelle udienze che si sono svolte quest’estate. La scelta di patteggiamento delle autorità americane ha destato un dibattito intenso tra gli esperti in materia di anti-riciclaggio. Una decisione che si è basata sul fondamento che i danni collaterali di una probabile condanna penale della Hsbc sarebbero stati devastanti per l’economia generata dalle attività del gruppo bancario. Il sistema finanziario, detto in altri termini, avrebbe potuto non reggere un’eventuale condanna della più grande banca europea per capitalizzazione. Il caso della Hsbc non è il primo in questo campo: dal 2009 ad oggi diverse banche europee hanno patteggiato cifre milionarie pur di non finire sotto processo: Switzerland’s Credit Suisse, US$536 milioni; British Bank Barclays, US$298 milioni; British bank Lloyds, US$350 milioni; Dutch bank ING, US$619 milioni e la Royal Bank of Scotland, US$500 milioni. Un fenomeno che secondo numerosi analisti tra cui il professore della Columbia University ed esperto Onu Edgardo Buscaglia finirebbe per consentire alle banche di continuare a non controllare adeguatamente le operazioni sospette consentendo alle organizzazioni criminali di riciclare i flussi provenienti dalle attività illecite.

30/12/2012
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