Sospendere Schengen?

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Il 18 febbraio si è tenuto al Campus Luigi Einaudi il primo incontro organizzato da “Spazio Pubblico CPS”, dal titolo “Sospendere Schengen? Europa e europei a rischio”.

Tanti gli ospiti del convegno e numerosissimo il pubblico, composto perlopiù da studenti liceali e universitari. Al centro del dibattito la discussa questione sulla cosiddetta “area Schengen” e tutto ciò che essa comporta: la situazione dei migranti, la crisi economica, il ruolo della Grecia. A introdurre Franca Roncarolo, docente di Cultura, Politica e Società.

A moderare Francesco Antonioli, del Sole 24 Ore.

 

La prima a prendere la parola è stata l’europarlamentare Mercedes Bresso, che ha dipinto un quadro complesso dell’Unione Europea: “l’UE è a rischio – ha detto – perché ad pccupare la scena pubblica sono soprattutto gli euroscettici, e invece anche gli europeisti convinti che vi siano degli errori nel sistema attuale, ma che l’Europa sia la strada giusta, dovrebbero essere in primo piano”. La Bresso, dichiaratamente federalista europea, ha proseguito portando quattro istanze elaborate dal “Gruppo Spinelli” che potrebbero migliorare la cooperazione europea, soprattutto nella lotta all’illegalità:

  1. La creazione di una politica unica di asilo;
  2. La costituzione di una guardia di frontiera comune (senza espropriare legittimità statale);
  3. La costituzione di un’agenzia di polizia europea;
  4. L’istituzione di una Procura Europea.

 

Umberto Morelli, presidente del Centro di Studi Europei – multidisciplinare – ha elencato con vigore i problemi (definiti come “rischi”) dell’attuale Unione Europea:

  • La crisi economica e Grecia;
  • La crisi ucraina;
  • La mancanza di unione politica.

“L’Europa deve diventare terra di immigrazione, l’Europa ha bisogno degli immigrati” ha aggiunto Morelli, citando alcuni dati: “entro il 2020 l’Europa avrà bisogno di 42 milioni di nuovi europei e nel 2014 quasi 100.000 persone hanno lasciato l’Europa”.

 

Morelli ha proseguito inoltre trattando il tema della cittadinanza europea: ha infatti proposto di concedere cittadinanza agli immigrati (europea). Questa proposta provocatoria dovrebbe passare da una modifica del concetto di cittadinanza europea attuale: “creiamo una cittadinanza europea diversa da quella attuale, che prevede di essere cittadini di uno stato membro per essere cittadini europei. Oppure creiamo uno ius soli su tutto il suolo europeo”.

 

 

Francesco Costamagna ha invece ripreso il tema della sicurezza europea, parlando del SIS (Sistema Informativo Schengen). Si tratta di una banca dati per intelligence dove però nessuno stato, o quasi, mette realmente le informazioni in suo possesso. Inoltre, lo studioso ha analizzato la situazione della Grecia: “isolare la Grecia? – si chiede. “Sospendere Schengen in chiave sanzionatoria è pericolosissimo. Le persone che arrivano in Grecia provengono prevalentemente da Siria e Iraq, quindi la maggior parte ha davvero titolo a ottenere il titolo di rifugiato. Se le respingiamo violiamo il diritto internazionale per respingimento! Se sanzioniamo la Grecia perché li fa entrare è un’assurdità pazzesca, non so come altro dirlo” afferma.

Inoltre, incalza a non trattare la questione delle migrazioni dal punto di vista di Schengen, ma di Dublino: è l’obbligo di fermarsi nello stato di approdo a rendere complessa la questione, non Schengen.

 

Bruno Marasà, rappresentante del Parlamento Europeo in Italia, ha infine tratto le conclusioni della discussione: parlare di Europa, farlo di più e con più precisione, è un primo passo verso il cambiamento. Aiutarci a comprendere cosa cambierebbe se non fossimo all’interno dell’UE è un altro aspetto della questione: dall’Erasmus alle vacanze studio, passando per la ricerca di un lavoro in Europa o i diritti di circolazione, sono libertà che riteniamo scontate ma che non esisterebbero senza un sistema comune.

Modificarlo, migliorarlo e suggerire prospettive future è lo scopo di convegni come quello tenutosi all’Università; informarsi e avere coscienza critica è probabilmente l’unica strada per i cittadini per comprendere la situazione presente.

23/02/2016
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