Se non ora, quando?

 

 

Baffi, gonne, capelli bianchi, passeggini, palloncini. Ma anche ombrelli e gomitoli, tanti, srotolati per tutto il centro di Torino sulle teste di una folla oceanica, riunita in piazza per rappresentare quella parte di società civile che vuole le dimissioni di Silvio Berlusconi. Il corteo è partito nel primo pomeriggio di oggi da Piazza San Carlo, per finire in Piazza Vittorio – già piena quando la coda ancora stagnava ancora ai piedi del Caval ‘d brons.

Una parata di creatività del dissenso, fra gigantesche mutande di Giuliano Ferrara, orchestra itinerante, qualcuno travestito da superman con la maschera del presidente.  Una ragazzina suona “bella ciao” con la tromba. Il rosa regna ovunque, essendo l’inziativa principalmente in difesa della dignità delle donne, ma spuntano anche molti tricolore: la richiesta di abbattere il governo diventa un gesto patriottico.

Alla fine, nessun comizio, aleggia la proposta di un presidio permanente fino alle dimissioni del Presidente del Consiglio, poi abbandonata. Che abbia immediate conseguenze o meno, l’evento di oggi, lontano dall’essere una vuota espressione di malcontento, è stato un vivido esercizio di democrazia.

 

13/02/2011
Articolo di